di Pierfrancesco Curzi
"Credo e spero sia stata soltanto un’uscita infelice fatta in buona fede e senza connotazioni storico-politiche". Così Daniele Tagliacozzo, vicepresidente della comunità ebraica di Ancona, all’indomani della frase pronunciata dall’assessore comunale alla Cultura, Anna Maria Bertini, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’attività futura del suo dicastero. Per spiegare la sua intenzione di utilizzare con oculatezza i fondi resi disponibili dall’addio del festival "Kum!" e di altre rassegne a causa del taglio dei budget del 50%, la Bertini ha detto "Su queste cose sono ebrea...": tradotto, attenta agli sprechi e ai passi più lunghi della gamba. Una frase sicuramente non felicissima, ma pronunciata con altre intenzioni sicuramente rispetto alla connotazione storico-religiosa. Abbiamo provato a contattare l’assessore Bertini ieri nel suo primo giorno di ferie agostane, ma senza successo. Come era lecito attendersi, la frase pronunciata dall’assessore alla Cultura ha fatto il giro della Rete e le reazioni sono state tantissime. A partire dal rappresentante della comunità ebraica, nonostante ieri fosse lo Shabbat, la festa del riposo celebrata ogni sabato: "La Bertini è stata appena nominata, diamole del tempo prima di affondare le nostre critiche – aggiunge Tagliacozzo –. Assieme alla comunità discuteremo sul da farsi la prossima settimana, magari cercheremo un incontro o invieremo un documento all’assessore per capire le reazioni".
La comunità ebraica, direttamente chiamata in causa, evita lo scontro diretto e derubrica l’uscita della Bertini a una uscita infelice, mentre le reazioni della politica cittadina non hanno mantenuto lo stesso tono: "A questo punto è inutile parlare di festival e in generale di politica culturale – ha attaccato l’ex assessore Paolo Marasca –. Quando un pubblico ufficiale delegato dal sindaco a occuparsi di cultura per vantarsi di saper risparmiare dice alla stampa ‘io sono molto ebrea in questo’ significa che si sta giocando su due piani totalmente differenti". Duro e conciso Francesco Rubini, consigliere comunale di Altra Idea di Città: "Un’uscita riprovevole, un insulto alla storia e alla memoria. Ritengo che l’assessora Bertini sia assolutamente inadatta al ruolo che ricopre". Ida Simonella, leader di Ancona Futura si chiede se "un assessore alla cultura si possa esprimere così. Chieda scusa" rivolgendosi alla Bertini.
Centrosinistra compatto nel condannare la frase, ipotizzando le dimissioni della Bertini: "Le parole del neo-assessore alla cultura di Ancona indicata da Carlo Ciccioli, Fratelli d’Italia, che ha fatto riferimento a uno spregevole luogo comune durante un’intervista in cui affermava la sua ritrosia a spendere, sono gravi. Un’espressione decisamente inaccettabile e vergognosa, soprattutto da parte di una rappresentante delle istituzioni che mostra una intollerabile ignoranza della storia, della cultura e del centenario legame culturale che lega la città di Ancona alla comunità ebraica. Di fronte a tanta inadeguatezza, il sindaco Silvetti farebbe bene a valutare di chiedere le dimissioni alla Bertini".