"I test salivari sono il sistema più idoneo e meno costoso per lo screening"

Una diffida, sin da subito, all’adozione della circolare ministeriale n. 21675, del 14 maggio 2021, relativa all’uso di test molecolare e antigenico su saliva per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 con contestuale rilascio del green pass 48h, gratuito, anche ai possessori di tampone salivare. L’ha inoltrata nei giorni scorsi l’Ucdl, unione per le cure, i diritti e le libertà, al ministero della Salute, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Aifa, alle regioni tra cui anche le Marche e a dodici principali procure d’Italia. A sottoscriverla un nutrito gruppo di avvocati di tutto lo Stivale, 89 per ora, alcuni dei quali anche del foro di Ancona. Cosa contestano i firmatari? Guidati dal presidente di Ucdl Erich Grimaldi, anche lui avvocato, sottolineano l’omesso inserimento, tra i test in grado di accertare la negatività o positività al virus ai fini del rilascio della certificazione verde (valida per 48 ore), anche quello del test molecolare e antigenico su saliva. "Il test salivare – scrivono gli avvocati nella diffida – è ritenuto idoneo ormai da tempo così come previsto nella circolare del 14 maggio 2021. Oltre ad essere meno invasivo e meno costoso risulta per sue caratteristiche il più idoneo ad uno screening larghissimo, costante e sistematico a 360 gradi".