I vari volti del teatro racchiusi nelle "Tracce" che invadono Ostra

La rassegna si concluderà domenica e ospita spettacoli e anche incontri. Oggi e domani è in programma un workshop con Mamadou Dioume

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È iniziata lunedì, e si concluderà domenica, la settima edizione di ‘Tracce’, la rassegna ideata e prodotta dalla Uilt (Unione Italiana Libero Teatro), che quest’anno ha scelto Ostra come location, trasformando l’antico borgo in un palcoscenico ideale per proposte che, come tradizione, declinano il teatro nelle svariate sfaccettature.

Le iniziative, tutte a ingresso gratuito, spaziano tra eventi culturali, laboratori per ragazzi e adulti e nove spettacoli teatrali che, come scenario, disporranno dei luoghi più significativi all’interno del centro storico. Sul fronte degli spettacoli, questa sera (ore 21.30) al Giardino delle Sore si potrà vedere ‘Vuoti’ della compagnia Breakfast Club Teatro. Domani (ore 21) toccherà a ‘Go Willy, go’ della compagnia Teatro Armathan, al Poggio dell’Antico forno.

Sempre domani, il Teatro Comunale La Vittoria ospiterà invece alle ore 22.15 ‘Vanity Dark Queen’ della compagnia Colori Proibiti. Anche sabato gli spettacoli in programma sono due: ‘Triangle 25.3.1911’ della compagnia QU.EM Quintoelemento, al Teatro Comunale La Vittoria (ore 21) e ‘Hamlet’ della compagnia Lituana Arlekinas, in piazza del Martiri (ore 22.15). Domenica, infine, alle ore 18.30, al Giardino delle Sore appuntamento con con ‘E ffurono tante le raggioni dotte...’.

Tra gli incontri, da segnalare la presentazione del libro ‘L’amico imperfetto’ di Rosario Galli, domani (ore 17.30) nella Sala delle Lance, in piazzetta Gherardi. Sabato invece, nella Sala Grande del Palazzo Comunale (dalle ore 9) incontro dal titolo ‘L’esperienza del tragico nel contemporaneo’, studio-osservatorio sul teatro contemporaneo, con dimostrazione a cura di Monique Arnaud.

Oggi e domani (dalle ore 13 alle 19) nella palestra di via Europa ci sarà un workshop intensivo di recitazione condotto dal maestro Mamadou Dioume, attore e collaboratore di uno dei miti del teatro del Novecento, il grandissimo Peter Brook.