Ibeer va contro la crisi e i rincari "Dallo Stato mi aspetto un aiuto"

Il birrificio aperto da Giovanna, figlia di Antonio Merloni riesce a proseguire l’attività convertendosi al biologico

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Crisi economica, energetica, conflitto russo-ucraino e pandemia colpiscono anche i birrifici artigianali. Ibeer di Fabriano, birrificio agricolo fondato da Giovanna Merloni, figlia di Antonio Merloni che creò l’azienda contoterzista più grande d’Europa e poi fallita, va in controtendenza e riesce a proseguire le attività senza stop né rincari. Il consorzio Birra Italiana rileva come l’esplosione dei costi stia portando a un crollo nella produzione di malto (- 34%) che si somma al più 180% dei costi dell’energia. Ibeer, in questi due anni, ha approfittato per sviluppare e poi ultimare un progetto di ampliamento, trasferendo la sede produttiva in un capannone da 1.000 mq, installando un nuovo impianto, convertendosi al biologico per parte della produzione e delle colture. "Essendo noi coltivatori diretti e avendo iniziato a lavorare i terreni per un fabbisogno di produzione previsto nel business plan, ma ancora mai raggiunto, - spiega Giovanna Merloni - siamo tra i produttori di birra agricola più fortunati, possiamo ossia usufruire del nostro raccolto e malgrado le basse rese dell’estate 2022, abbiamo per adesso molto cereale stoccato che non ci fa soffrire dei gravi disagi di approvvigionamento". Questo ha evitato stop produttivi "anche se stiamo cercando di pianificare bene tutte le operazioni di cantina e di condizionamento proprio per evitare di trovarci in difficoltà nelle prossime settimane o mesi". Ma se la situazione perdurasse "immagino che prima o poi anche il prezzo dei prodotto ne risentirà". "Dallo Stato mi aspetto - conclude Merloni - che tuteli le sue piccole o meno piccole realtà agricole e artigianali".