Ex Savoia agli sgoccioli, la prima campanella dell’anno scolastico 2024-2025 è pronta a suonare nella vecchia sede di via Vecchini. Il Carlino è entrato in anteprima nella nuova scuola che ospiterà il Benincasa, fintanto che non sarà demolito e ricostruito il plesso di via Marini 35. L’edificio si sviluppa in sei piani, le aule sono complessivamente trentasette (tutte con lavagna multimediale e digital board). Ad accoglierci, attorno alle 11, è la dirigente, Maria Alessandra Bertini, scortata da una ristretta cerchia di collaboratori: "Prego, faccio strada", ci dice. All’ex Savoia, dall’11 settembre, siederanno 700 studenti dell’economico, del turistico e del linguistico (escluso il Cambridge e le due sezioni del corso A) del Savoia Benincasa. Con loro, 200 tecnici, docenti e personale Ata. Le porte della storica sede del Savoia, a due passi dalla galleria del Risorgimento, riapriranno dopo ben tredici anni. "Il trasloco e i lavori per consentire la demolizione del plesso Benincasa – riflette Bertini – è iniziato l’8 luglio. Per il 16 agosto avremo completato le varie operazioni di trasbordo. Il personale sta lavorando incessantemente da diverse settimane".
Mentre parliamo, alcuni tecnici ("liberi dal servizio", precisa Bertini) provano i pc, altre segretarie spostano le scrivanie: "Il fatto che la maggior parte dei dipendenti sia qui ad aiutarmi denota un forte senso di appartenenza". Con due prof. saliamo le scale: dopo aver visitato quella che sarà l’aula magna, andiamo al piano riservato al personale amministrativo, dove ci saranno anche "due quinte". Gli altri tre livelli sono tutti distinti da diversi colori: il piano Corallo è rosso, il piano Oltremare è blu e il piano delle Colonne è verde. "Il nodo traffico? Non mi spaventa – risponde la preside –. Gli studenti avranno l’opportunità e il vantaggio di usare i bus, perché il capolinea è qui dietro. Nel cortile d’ingresso, per ragioni di sicurezza e per consentire la ricreazione, potranno stazionare solo cinque auto del personale amministrativo, nessun motorino. Io stessa verrò a piedi. Per chi viene da lontano, stiamo ragionando su eventuali convenzioni con Conerobus, o coi parcheggi del centro. Per i docenti che arrivano da fuori, è fortemente consigliato l’uso del mezzo pubblico. Il Comune ci ha dato la disponibilità per cercare di gestire la problematica parcheggi, ma al momento non sappiamo nulla".
E ancora sull’inquinamento e la salubrità dell’aria per gli studenti, Bertini è sicura che "non ci sarà alcun rischio per i ragazzi. L’impianto di areazione prevede la purificazione dell’aria e nel plesso abbiamo i condizionatori". Sulle pareti, le foto storiche e quelle del Conero: "Da tre anni abbiamo una convenzione con l’Ente Parco e siamo contenti di valorizzare le bellezze nostrane". A breve sarà allestita una biblioteca diffusa, poi arriverà la vela all’esterno, le bandiere pronte a sventolare e una gigantografia del Conero all’entrata. I pavimenti sono quelli di una volta, così come parte degli infissi.