GIUSEPPE POLI
Cronaca

Il centro che soffre. Corso Garibaldi nel caos tra furgoni e degrado: "Restyling, fate presto"

Viaggio nel cuore cittadino in una normale giornata infrasettimanale. Il traffico incessante del carico-scarico blocca il passaggio dei soccorsi. Saracinesche abbassate e commercianti esasperati anche dai vandali.

Viaggio nel cuore cittadino in una normale giornata infrasettimanale. Il traffico incessante del carico-scarico blocca il passaggio dei soccorsi. Saracinesche abbassate e commercianti esasperati anche dai vandali.

Viaggio nel cuore cittadino in una normale giornata infrasettimanale. Il traffico incessante del carico-scarico blocca il passaggio dei soccorsi. Saracinesche abbassate e commercianti esasperati anche dai vandali.

Altro che restyling, i mali di corso Garibaldi sono quelli che può osservare chiunque faccia una passeggiata per il centro cittadino in una qualunque mattina di un giorno lavorativo. A cominciare dal traffico incessante dei furgoni che mettono in difficoltà il passaggio di qualunque altro mezzo, compresi quelli di soccorso. C’è il furgone di un corriere davanti al bar Giuliani, si è posteggiato tra i tavolini del dehor e le due panchine dall’altra parte. Non dieci metri più avanti, dove permetterebbe il passaggio di altri mezzi, ma proprio lì, e non c’è nessuno a bordo, perché sta caricando o scaricando. Dietro al furgone c’è un’ambulanza, che aspetta paziente di passare. Per fortuna non sta trasportando nessuno all’ospedale, altrimenti sarebbe un bel problema.

Basta risalire corso Garibaldi per qualche decina di metri e la situazione si ripropone: via Leopardi bloccata da un furgone delle Poste, c’è un mezzo per corso Garibaldi che deve fare manovra e uscire per quella strada, il conducente sta discutendo con due agenti della polizia locale intervenuti per risolvere la situazione, intanto via Leopardi resta bloccata e il mezzo parcheggiato in piena isola pedonale. Poco più in basso i dehors dei vari locali, indispensabili per rendere la città accogliente e vivibile, a causa della loro disposizione rendono difficoltoso il passaggio di un qualunque mezzo un po’ ingombrante, come un furgone o un’ambulanza, costretto a fare la gimkana tra i tavolini.

Intorno i commercianti si lamentano, non c’è solo il problema dei parcheggi, per cui nei giorni scorsi gli stessi esercenti del centro hanno costituito un comitato che è andato a parlare con il sindaco Silvetti e con alcuni assessori. Ci sono anche i problemi del decoro e del degrado, ma soprattutto quelli legati a una crisi che fa abbassare definitivamente diverse saracinesche. Le vetrine con il cartello "affittasi" diventano sempre più numerose, in via Lata c’è chi si lamenta perché, effettivamente, non esistono cestini dell’immondizia e chi passa spesso getta cartacce e mozziconi di sigaretta dentro ai vasi delle piante ornamentali disposte lungo la via. I negozianti puliscono, anche per terra, ma non sono certo contenti della situazione. E spesso quelle vie strette, come pure via Orefici, poco sopra, vengono prese di mira dai balordi.

Serve maggiore attrattività, dicono, servono eventi, serve rendere Ancona capace di attirare persone dalla periferia, da altri centri. Altrimenti il commercio soffre e continuerà a soffrire. Anche perché c’è crisi e le persone spendono meno di quanto facevano anni fa. Con il mese di luglio dovrebbe arrivare l’atteso restyling di corso Garibaldi, ma potrebbe slittare ancora, manca il nulla osta della Soprintendenza, che non è un dettaglio, anche se il progetto è pronto da tempo, come assicura l’assessore Stefano Tombolini. Un restyling indispensabile che doterà il corso di panchine, fioriere, cestini, alberi e di un’illuminazione tutta nuova e studiata in modo da essere bilanciata con le luci delle vetrine dei negozi.

E’ proprio l’illuminazione il nodo cruciale che riguarda la soprintendenza, intanto Ancona aspetta, assediata dai cantieri e dai lavori in corso. E ogni giorno il centro mostra la sua sofferenza, quella di chi ci abita come di chi ci lavora, o di chi cerca inutilmente uno stallo libero per il carico e scarico, magari occupato da qualcuno che ha pensato di sfruttarlo per una sosta veloce.