Il Comune spegne le luci prima "Energia cara, bisogna risparmiare"

Stop ai lampioni in strada un’ora e 20 prima dell’alba, guadagno di 100mila euro. Rincaro da 4 a 7 milioni

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di Pierfrancesco Curzi

I costi elevati dell’energia e la necessità di risparmiare: il Comune taglia di un’ora la fornitura dell’illuminazione pubblica conseguendo un importante risparmio, pari a oltre 100mila euro. È questa una delle misure, la prima, messa in campo dall’amministrazione comunale per far fronte al problema globale, ma altre verranno assunte da qui in avanti, specie in autunno in concomitanza con l’arrivo della stagione fredda. A seguito del forte e imprevedibile incremento del costo dell’energia elettrica, iniziato nel secondo semestre 2021 e tuttora in corso e che comporta per l’amministrazione l’aumento della spesa anche per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, la giunta dorica ha stabilito un paio di misure immediate. Il tutto in accordo con Anconambiente S.p.A., l’attuale gestore e titolare della manutenzione ordinaria e straordinaria della pubblica illuminazione. L’idea è quella di procedere alle due seguenti variazioni temporanee contrattuali inerenti la riduzione di un’ora al giorno del periodo di accensione degli impianti di pubblica illuminazione. L’obiettivo è raggiunto anticipando lo spegnimento delle luci, dall’attuale orario di 20 minuti, a un’ora e 20 minuti prima dell’alba. Ciò comporterà un risparmio di oltre 100 mila euro per l’amministrazione. Il cosiddetto ‘caro bollette che riguarda energia elettrica e gas ha un impatto fortissimo sui bilanci comunali Ad oggi le proiezioni prospettano, a fronte di una spesa media per anno per l’illuminazione pubblica di circa 4 milioni di euro, un possibile incremento che potrebbe anche arrivare a 7 milioni nell’anno nel 2023. L’amministrazione dorica è riuscita a recuperare risorse da risparmi e accantonamenti straordinari. Già dal 2017 l’amministrazione aveva avviato la riqualificazione e la manutenzione della pubblica illuminazione che comporta un notevole risparmio energetico e minor costo quantificabile in circa 500mila euro annui, con il miglioramento della qualità e la messa a norma della illuminazione pubblica, attraverso la sostituzione dei vecchi punti luce con lampade a Led a basso consumo. Ovviamente questa misura non sarà sufficiente per soddisfare i regolamenti comunitari in vigore da pochi giorni e che impongono alle amministrazioni comunali di fare di più. Con l’autunno ‘caldo’ alle porte provocato dalla crisi energetica a causa del conflitto tra Russia e Ucraina potrebbero essere necessari altri sforzi e altri sacrifici, anche per la cittadinanza. in tal senso non è da escludere un ritocco al regolamento sull’accensione delle caldaie per il riscaldamento residenziale e un abbassamento dei gradi, anche negli uffici pubblici. L’amministrazione dovrà poi far fronte a livello economico al caro-bollette dopo la batosta dei conti arrivata nei mesi scorsi: "Intanto abbiamo dato il via libera a questa prima misura legata all’illuminazione pubblica. È chiaro che non può essere sufficiente, per questo occorre mettere in campo anche tutti i comportamenti più virtuosi per ridurre i consumi e contenere la spesa". Così l’assessore al bilancio del Comune di Ancona, Ida Simonella. La questione del caro-bollette alla fina va a incidere proprio sul bilancio dell’amministrazione comunale e il tema è stato affrontato già nei mesi scorsi: "Abbiamo stanziato una somma superiore a un milione di euro per tamponare il problema dei costi degli edifici pubblici di nostra competenza _ ha detto la Simonella a luglio durante la seduta consiliare per l’assestamento di bilancio 2022 _. Abbiamo recuperato risorse da risparmi e accantonamenti straordinari ma occorre mettere in campo anche tutti i comportamenti più virtuosi per ridurre i consumi".