Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune

Il Comune di Arcevia ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato contro il piano cave della Provincia di Ancona. Il piano per le attività estrattive messo a punto dalla Provincia nel 2021 individuava come utile per l’ottenimento di maioliche e scaglie rosse l’area di Monte Sant’Angelo, zona riconvertita negli ultimi anni a sito turistico e culturale. Secondo i giudici del Consiglio di Stato che hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di Arcevia, nel piano manca la valutazione dei fabbisogni attuali e dell’impatto cumulativo con altri siti estrattivi. Si chiude così una querelle lunga 18 anni, avviata con l’adozione del piano cave regionale nel 2005. Il piano era stato bloccato una prima volta nel 2009 dal Tar, poi il Consiglio di Stato nel 2011 e di nuovo il tribunale amministrativo regionale nel 2013. L’iter aveva ripreso il suo corso nel 2014 fino all’approvazione del piano provinciale nel 2021, al quale si era opposto nuovamente il Comune di Arcevia. Secondo quanto affermato dal sindaco Dario Perticaroli, l’opposizione del Comune si basava su analisi e studi che ci dicevano che il piano provinciale era ormai fuori tempo, non tenendo conto di altri bacini estrattivi e del fatto che il territorio era cambiato. Il piano provinciale della attività estrattive dovrà essere rivisto con nuove analisi e studi, e serviranno anni per arrivare all’approvazione finale.