
Il direttore generale di Viva Servizi, Moreno Clementi
di Giacomo Giampieri
Moreno Clementi, direttore generale di Viva Servizi. Partiamo dagli investimenti: a che punto siamo?
"Negli ultimi cinque anni gli investimenti sono raddoppiati da 20 a 40 milioni all’anno. Grazie al Pnrr sono stati intercettati fondi per 28 milioni di euro, utili alla digitalizzazione della rete idrica e alla lotta alla dispersione della preziosa risorsa, per la quale, entro il 2026, è prevista una drastica riduzione delle perdite al 23 per cento, rispetto all’attuale del 38 per cento. Insomma, lavoriamo per arrivare prima. Ma è chiaro che non è pensabile che gli investimenti necessari siano finanziati interamente con la tariffa, ma è auspicabile che si possa presto arrivare ad una forma mista tra tariffa e contribuzione".
Altrimenti si rischiano aumenti in bolletta. Ma da che cosa possono dipendere?
"I rincari del costo dell’acqua dipendono dal fatto che, per legge, il servizio idrico integrato dev’essere totalmente finanziato da tariffa. Non sono previste contribuzioni statali. Inoltre, lo stesso servizio dev’essere in equilibrio. Una soluzione più sostenibile potrebbe essere quella di ampliare il perimetro delle autorità d’ambito, oggi a dimensione provinciale nelle Marche, portandole almeno a dimensione regionale per prevedere un’unica tariffa per la regione. La programmazione regionale darebbe una spinta all’efficientamento delle gestioni provinciali meno performanti e potrebbe avere un effetto calmierante sulla tariffa. In più non va sottovalutato il calo demografico, che potrebbe incidere su eventuali aumenti".
Quanto spende oggi mediamente una famiglia?
"Nel 2024 una famiglia con tre componenti ed un consumo stimato di 120 metri cubi all’anno ed un contratto uso domestico residenti ha speso 340 euro. Nel 2025 la stessa famiglia spenderà 356 euro, cioè 1,33 euro in più al mese. Una famiglia di quattro persone e un consumo stimato di 150 metri cubi all’anno, nel 2024 ha speso 412 euro. Nel 2025 ne spenderà 431, cioè 1,58 euro in più al mese. Una tariffa che rispetto agli standard europei è significativamente bassa, ma siamo concordi che le tariffe vadano adeguate nella misura minima possibile".
Dalle tariffe alle risorse per le opere, quindi.
"A fronte di quella contribuzione, nel 2025 Viva Servizi investirà 40,7 milioni. Pur nella consapevolezza che i 300 milioni di investimenti complessivi previsti nel piano d’ambito fino a fine del termine della concessione siano insufficienti e che ne servano circa 500 milioni".
Veniamo ai progetti. Quello da oltre 45 milioni, avviato nel 2019 e concertato dopo un lungo iter con i Comuni di Ancona e Falconara, contro gli sversamenti a mare. Lo stato dell’arte?
"Il 2025 sarà l’anno dell’avvio dei lavori. Su Ancona partiranno gli interventi per la sistemazione del fosso della Palombina, il primo stralcio del progetto complessivo. L’obiettivo è iniziare per l’estate. Su Falconara, invece, è già stato consegnato il progetto definitivo al Comune per il ripascimento del litorale a Villanova. Un intervento, questo, che permetterà di attivare tutte le altre opere delle fasi successive 2 e 3".
Quali tempi sono richiesti?
"Viva Servizi è venuta in possesso dei progetti definitivi ed ha già presentato istanza all’Ato per la convocazione della Conferenza dei servizi, in quanto l’opera impone una Valutazione di impatto ambientale che richiederà almeno nove-dieci mesi. Chiusa la verifica tecnica e quella progettuale, potrà essere rapidamente redatto e approvato il progetto esecutivo. Dopo la gara, quindi, nell’inverno 2026 si potrebbe prevedere l’inizio dei cantieri. Come noto è un’opera complessa, che prevede anche la realizzazione di una grande condotta in spiaggia per impedire ai collettori di sversare in mare ed abbattere quindi sensibilmente il numero dei divieti di balneazione. Il completamento dei lavori, ad ogni modo, contribuirà positivamente anche sulla Blue Economy nelle Marche".