SILVIA SANTARELLI
Cronaca

Il dolore per Francesco. Peluche e preghiere all’incrocio maledetto. Psicologa per i compagni

In tanti sul luogo dell’incidente hanno voluto lasciare segni e pensieri. Nella scuola della vittima l’ingresso degli alunni in silenzio, la dirigente:. "Siamo distrutti, ora occorre proteggere e aiutare questi bambini".

Il dolore per Francesco. Peluche e preghiere all’incrocio maledetto. Psicologa per i compagni
Il dolore per Francesco. Peluche e preghiere all’incrocio maledetto. Psicologa per i compagni

Un peluche appeso al palo dove ventiquattr’ore prima gli agenti della Municipale di Marzocca avevano appoggiato la mountain bike verde di Francesco, ammaccata dopo l’urto. Parole toccanti quelle che una mamma ha voluto dedicare all’11enne morto ieri poco dopo l’impatto con una Volkswagen Passat mentre era in sella alla sua bici. "Francesco era una persona così bella in questo mondo: la sua anima è volata in cielo ma sarà sempre presente nei nostri cuori. Nella terribile situazione di dolore per i genitori esprimo il mio cordoglio e le mie più sentite condoglianze. Una mamma".

Ieri mattina, nell’incrocio tra via della Resistenza e via Liguori c’è chi ha portato un fiore, chi si è fermato per una preghiera, ma c’è anche chi passando ha abbassato lo sguardo in segno di rispetto. Gli studenti della scuola di Francesco sono entrati nelle classi in silenzio, la dirigente ha creato un alone protettivo intorno alla 1B dell’istituto Belardi di Marzocca: "L’intera scuola è distrutta dal dolore – le parole della dirigente – in queste settimane cercheremo di aiutare i bambini e di stare il più possibile vicino alle famiglie".

Ieri, in classe gli alunni hanno avuto la visita di una psicologa e di don Andrea Franceschini, che provato per l’accaduto, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Da lui, solo parole di conforto dei familiari, ancora sotto choc. Difficile farsene una ragione, una vita spezzata ancora una volta sulla strada, ancora una volta in quella frazione che di morti per incidenti stradali ne ha già visti troppi. Francesco è finito contro l’auto ed è sbalzato in aria prima di cadere a terra sotto gli occhi dell’amichetto, come lui, anche i compagni di scuola non riescono a credere che sia successo davvero. "Non conosco la famiglia – spiega una residente della frazione – credo vivessero qui solo da qualche anno, ma quando si viene a conoscenza di una disgrazia del genere non si può fare altro che essere vicini a chi vive un dolore tremendo come questo".

Un bambino educato, introverso e gentile, così lo descrivono i genitori di alcuni suoi amici: "Siamo distrutti – spiegano – è una tragedia troppo grande. Sono cose che ti auguri non accadano mai a nessuno, ti fanno stare male quando le senti alla televisione, figuriamoci quando succede a qualcuno che ti è vicino. Sembra impossibile che non lo rivedremo più. È difficile anche dire qualcosa, è come se dentro fossimo bombardati tra rabbia e disperazione".

Per tutta la giornata davanti a quel palo sono passate persone, preghiere, sono rimasti fiori, peluche: ognuno, a suo modo, ha cercato di mostrare la propria vicinanza alla famiglia, ha voluto fare un ultimo gesto per quel ragazzino che è volato in cielo ma che resterà sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto.