Il furbetto dei certificati falsi Così il dipendente della Marina faceva pure un secondo lavoro

Il giochetto è andato avanti fino a quando un collega non lo ha visto mentre faceva il cameriere. Ora andrà a processo per le accuse di truffa ai danni dello Stato e istigazione al falso.

Il furbetto dei  certificati falsi  Così il dipendente della Marina  faceva pure  un secondo lavoro

Il furbetto dei certificati falsi Così il dipendente della Marina faceva pure un secondo lavoro

Al lavoro avrebbe mandato certificati medici per malattia ma poi se ne stava in un ristorante a fare il cameriere. Così un dipendente della Marina Militare, un civile di 43 anni, in servizio negli uffici dorici, si sarebbe assentato dal suo lavoro principale per fare un’altra attività. Il giochetto è andato avanti fino a quando un collega non lo ha visto al ristorante mentre serviva portate e prendeva ordinazioni. Era dicembre del 2019 e il 43enne, originario del Fermano, quel giorno non si era presentato al lavoro e aveva mandato un certificato di malattia fatto dal proprio medico curante. Così era arrivata la segnalazione al comando che aveva denunciato il proprio dipendente ai carabinieri. Con l’accusa di truffa ai danni dello Stato e istigazione al falso, per aver indotto il proprio medico di famiglia a fare certificati di malattia che non corrispondevano al vero, l’uomo ieri è stato rinviato a giudizio dal gup Alberto Pallucchini. Era difeso dall’avvocato Antonella Devoli. Per lui si aprirà il processo il 7 febbraio del 2024 e potrà così fornire elementi e dimostrare se è innocente. Stando alle accuse i giorni assenti dal lavoro senza un giustificato motivo sarebbero 21, tra aprile e dicembre del 2019. In quelle circostanze non si sarebbe presentato al suo posto da impiegato senza fornire una spiegazione. Per tre giorni invece avrebbe mandato i certificati medici. Per l’accusa il 43enne avrebbe svolto sempre il cameriere in quelle giornate percependo ingiustamente più di 200 euro e truffando quindi sia lo Stato che l’Inps. Il dipendete della Marina avrebbe avuto due contratti a chiamata per il settore della ristorazione.

Dopo la denuncia è stato licenziato e ora ha trovato occupazione in una fabbrica della sua zona che si occupa di pellami. Tuttora continua a fare anche il cameriere nei ristoranti. Quando era in Marina avrebbe fatto richiesta di poter fare anche il lavoro da cameriere, aveva avviato le pratiche agli uffici preposti, ma la sua richiesta non fu accolta. Il 43enne infatti svolgeva alla Marina di Ancona un incarico full time che lo impegnava sia al mattino che al pomeriggio

Marina Verdenelli