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Il futuro dell’università Politecnica. Corsa a due per il nuovo rettore: ecco i programmi dei candidati

Sono Enrico Quagliarini e Riccardo Lucchetti. Si vota il 5 giugno mentre l’insediamento sarà a novembre. Tra i temi al centro del dibattito ci sono il legame con il territorio, la burocrazia e le residenze studentesche. . .

Da sinistra, Enrico Quagliarini. e Riccardo ‘Jack’ Lucchetti: saranno loro a contendersi il ruolo di nuovo rettore

Da sinistra, Enrico Quagliarini. e Riccardo ‘Jack’ Lucchetti: saranno loro a contendersi il ruolo di nuovo rettore

Corsa a due per l’elezione del nuovo rettore dell’Università Politecnica delle Marche che succederà al professor Gian Luca Gregori: a contendersi il prestigioso incarico saranno i professori Enrico Quagliarini, che guida il Dipartimento di Ingegneria civile, Edile e Architettura, e Riccardo ‘Jack’ Lucchetti, docente di Econometria. Quando si prospettava la candidatura solitaria di Quagliarini, sul quale sembrava convergere un consenso unanime, Lucchetti ha presentato la candidatura a poche ore dallo scadere dei termini. Il voto è previsto per il 5 giugno mentre il nuovo rettore si insedierà il prossimo primo novembre.

I due candidati hanno delineato i loro programmi. Quagliarini pensa ad un "ateneo gestito in modo inclusivo e partecipativo profondamente connesso al territorio, capace di valorizzare ogni componente della comunità accademica e di rispondere con efficacia alle sfide attuali e future". L’università, osserva, "ha un ruolo imprescindibile formare le nuove generazioni e promuovere la ricerca trasmettendo non solo conoscenze e competenza tecniche ma anche capacità di analisi critica, senso civico, passione ed entusiasmo, necessari per interpretare il presente e costruire il futuro in una società interconnessa e complessa". L’ateneo "deve essere interlocutore autorevole che promuove scambi scientifici e culturali con la società".

Tra gli obiettivi, l’avvio un "percorso che trasformi Univpm in un brand d’eccellenza riconosciuto a livello territoriale nazionale e internazionale" ma anche un lavoro con "forza e visione sulle carenze strutturali che limitano la capacità di attrazione di talenti" tra cui "la carenza di residenze studentesche che non riescono a soddisfare le crescenti esigenze e strutture". Il "successo dell’ateneo passa dalla valorizzazione di ogni individuo" e deve essere "presenza, autorevole sul territorio e nei rapporti con le istituzioni". "In un’università moderna efficiente, la leadership non è mai solitaria": il successo della visione del rettore "dipende in larga misura dalla sua capacità di lavorare in squadra".

Tra le priorità del professor Lucchetti, invece, c’è "smontare la retorica mercatistica" dell’università, "insopportabile e tossica, per cui un’università va pensata come un’azienda che vende un servizio ai clienti", e valorizzare il ruolo di "università pubblica che eroga un servizio agli studenti e alla società". In una regione piccola, da "bandire l’idea di considerare gli altri atenei marchigiani come concorrenti"; "con Urbino, Macerata e Camerino si deve collaborare ovunque si possa ma con gli esamifici no". Prioritarie "la ricerca e la didattica di qualità" ma anche la sburocratizzazione: "il carico di incombenze burocratiche che grava sui docenti è al limite del grottesco e bisogna semplificare il più possibile". Altri temi in focus la valorizzazione del personale tecnico amministrativo per "compiti più di sostanza e meno di forma" con "un sistema di incentivi che premi chi lavora bene".