"Il governo si è dimenticato di Loreto"

Il sindaco Pieroni: "Siamo rimasti esclusi dai provvedimenti economici di sostegno ai centri di culto. E’ una vera assurdità"

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"Il Governo non si è dimostrato particolarmente sensibile ai Comuni italiani medi e piccoli ma centri di culto a livello nazionale ed internazionale, con le relative attività economiche, che rappresentano per il Paese un valore aggiunto assoluto che andrebbe tutelato e valorizzato, soprattutto in momenti di reale emergenza economica. Sono rimasti esclusi dai provvedimenti di sostegno emanati in questi mesi".

Una mancanza ritenuta grave dal sindaco di Loreto Moreno Pieroni che ieri ha presentato una mozione, firmata dal capogruppo di "Loreto nel cuore" Michele Marchiani, con cui chiede formalmente all’esecutivo nazionale, al presidente Giuseppe Conte, al ministro all’Economia Roberto Gualtieri e al ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, di inserire nella prossima legge di Bilancio un capitolo di spesa riguardante i soli Comuni di piccola e media dimensione che, proprio grazie ai propri luoghi di devozione, offrono grande prestigio alla nazione, come si legge nel documento.

Oggetto della critica più incisiva da parte del sindaco è il Decreto legge del 14 agosto dove, all’articolo 59, sono stati riconosciuti contributi a fondo perduto a quelle attività economiche collocate nei Comuni capoluoghi di provincia che hanno vantato presenze turistiche dall’estero tre volte superiori al numero dei propri residenti. Per le città metropolitane, la quota di turismo estero doveva essere invece pari o superiore a quella dei residenti. Loreto non può rientrare in questi parametri, eppure, si legge nella mozione, la città mariana è riconosciuta per il santuario a livello nazionale e internazionale, ha ospitato in pellegrinaggio sei Pontefici dal dopoguerra, numerosi Capi di Stato e di Governo, e nel 2019 ha contato più di due milioni e mezzo di turisti italiani e stranieri.

"Un luogo di culto come Loreto capace di accogliere milioni di turisti e pellegrini, al pari di altre città o centri di devozione, penso ad Assisi, a Pompei e a San Giovanni Rotondo, è stato di fatto dimenticato dal Governo centrale – continua il primo cittadino –. Chiediamo più rispetto per quello che rappresentiamo e per gli stessi commercianti dei nostri centri storici, non ci sono imprenditori di serie A e di serie B. Il 30 presenteremo la mozione in Consiglio comunale e poi la invieremo alla Regione Marche e agli stessi parlamentari marchigiani, di qualsiasi appartenenza politica, convinti che possano appoggiare la nostra posizione. Non escludo neppure un’azione congiunta con i sindaci delle città interessate, cui invieremo ugualmente la mozione".

Silvia Santini