"Il Green pass va contro la Costituzione" Anche piazza del Papa si riempie e grida

Erano in 150 sotto la prefettura con il simbolo del "Fronte del dissenso" tra insegnanti, autisti, impiegati, pensionati e casalinghe: "I 5 giorni di sciopero ad oltranza sono regolari. Abbiamo scelto l’immagine di Sandro Pertini perché è stato il più vicino agli italiani"

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di Marina Verdenelli

"Volete annientare lo spirito degli italiani ma avete sbagliato popolo. Vinceremo". In 150 ieri mattina lo hanno ribadito portando con loro un maxi striscione di protesta, in piazza del Papa, con questa scritta e accanto la fotografia di Sandro Pertini, il presidente della Repubblica più amato della storia d’Italia. In programma c’era la manifestazione organizzata dal "Fronte del dissenso", il gruppo che riunisce associazioni, comitati e movimenti politici oltre che semplici cittadini, a cui ha aderito anche il sindacato Fisi, federazione italiana sindacati di tutti i lavoratori pubblici e privati, che ha proclamato uno sciopero ad oltranza fino alla mezzanotte del 20 ottobre. Al centro della protesta, che si è svolta in maniera pacifica, l’obbligo del Green pass sul posto di lavoro a cui i manifestanti hanno detto no dimostrandosi contrari anche a qualsiasi tipo di tampone, sia gratuito che a pagamento, per accedere al diritto di lavorare.

La manifestazione è iniziata alle 10. Lavoratori ma anche pensionati hanno partecipato mostrando cartelli di protesta con scritto "Liberiamo l’Italia", "In Italia non cadrà una foglia che Green pass non voglia?" e ancora "No nazi pass". C’erano gli insegnanti, autisti della Conerobus, impiegati, addetti al settore degli alimentari, casalinghe che battendo le mani e intonando cori "no Green pass, noGreen pass" hanno messo la loro faccia ad una battaglia che non finirà qui. Fino a mezzogiorno è stato un alternarsi di interventi tra i partecipanti che hanno spiegato i motivi della loro contrarietà ad un Green pass per lavorare. Dittatura, violazione della Costituzione, sopruso, attacco al diritto dei lavoratori, le parole più usate per spiegare il momento storico in cui si sta vivendo. "Siamo persone all’avanguardia – ha detto David Monticelli, portavoce del Fronte del dissenso Marche – molte persone non hanno ancora percepito la gravità di questo passaggio, abbiamo grandi capacità come popolo, è ora che le risvegliamo. C’è una aggressione al diritto al lavoro immotivata, anzi giustificata da motivi pseudo sanitari". Monticelli ha fugato ogni dubbio sul riconoscimento e la legittimazione dei 5 giorni di sciopero ad oltranza per i lavoratori che aderiranno. "E’ tutto regolare – ha detto il portavoce – abbiamo messo a nostro simbolo quello dell’immagine del presidente della Repubblica Sandro Pertini perché è stato il più amato e il più vicino agli italiani. Anche chi ha il Green pass deve capire che questa certificazione è contro tutti i lavoratori e rischia di far scomparire anni di battaglie fatte precedentemente e che hanno portato a diritti inviolabili".

Una delegazione è salita poi negli uffici della Prefettura perché ricevuta dal prefetto Darco Pellos che ha ascoltato le ragioni della protesta facendosi portavoce con il Governo centrale e invitando i manifestanti a mantenere sempre un tono e un comportamento pacifico anche alle prossime iniziative. Sciolto il presidio, molti degli aderenti si sono incamminati verso gli Archi per raggiungere chi aveva manifestato in mattinata in via Mattei.