Il maestro era pedofilo

Molestie sessuali su una alunna. I segreti scritti nel diario morboso

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di Alberto Bignami

Era tornata a casa dopo la mattinata trascorsa nella scuola, un istituto primario di Ancona che la bambina di 6 anni frequentava, raccontando questa volta alla mamma non quello che le era stato insegnato ma le avances sessuali fattegli dal maestro con il quale, stando al racconto dettagliato della piccola, l’uomo era riuscito ad appartarsi compiendo poi degli atti sessuali lontano da occhi indiscreti e, sembra, proprio all’interno del plesso scolastico. Un segreto che sarebbe dovuto rimanere solo tra la piccola e il suo mentore ma che per fortuna è invece emerso.

Il fatto risale all’ottobre del 2019 quando la mamma della piccola si recò subito in questura per denunciare l’accaduto e riferire l’agghiacciante racconto fattogli dalla figlioletta. I poliziotti della Squadra Mobile della Sezione reati contro la persona in danno di minori e a sfondo sessuale, diretti da Carlo Pinto, iniziarono subito le indagini effettuando successivamente una perquisizione all’interno dell’abitazione del maestro, residente nella provincia anconetana. Nell’appartamento dell’educatore, gli agenti trovarono una serie di diari che l’uomo scriveva a mano, in maniera dettagliata, e che custodiva segretamente riportando su quelle pagine, in maniera morbosa, il rapporto distorto che aveva con gli alunni. Accertati dunque i gravissimi fatti commessi, lo scorso dicembre l’uomo venne sottoposto alla misura cautelare interdittiva della sospensione, per otto mesi, dall’esercizio del pubblico servizio di insegnamento nella scuola pubblica e privata. Mentre, in via precauzionale l’insegnante era stato allontanato da tutte le scuole, nel frattempo si è svolto anche l’incidente probatorio durante il quale la bimba, ascoltata dal giudice, ha riferito quanto le era accaduto. Purtroppo, il suo racconto anche questa volta, è stato fatto in maniera dettagliata e convincente al punto da non lasciare dubbi. Quanto la piccola aveva vissuto non era dunque un’invenzione o il frutto di una fantasia che nessun bimbo di quell’età potrebbe avere, bensì l’orribile realtà dei fatti.

Mercoledì pomeriggio, all’esito del nuovo provvedimento cautelare emesso dal giudice di Ancona per le indagini preliminari subito dopo aver ascoltato la piccola, il maestro è stato raggiunto a casa dai poliziotti che gli hanno notificato l’ordinanza della misura coercitiva del divieto, non solo di insegnamento, ma anche di avvicinamento ai luoghi in cui si trovano istituti scolastici, pubblici e privati, di ogni ordine e grado. L’accusa, per lui, è infatti quella di "violenza sessuale commessa ai danni di minore degli anni quattordici", con l’aggravante inoltre di essere un pubblico ufficiale e del rapporto di insegnamento nonché dell’inganno.

Cosa scrivesse in quei diari non si sa, ma certo è che la sola lettura delle pagine che hanno interessato questa prima parte di indagini erano agghiaccianti. Il maestro dedicava le proprie giornate a conquistare gli alunni come fossero degli adulti, cercando anche approcci come, purtroppo, era accaduto con quella sua alunna che, tramite il suo racconto, ha permesso di scoprire una verità ed una realtà che nessuno sospettava.