di Pierfrancesco Curzi
Valeria Mancinelli, sindaca uscente di Ancona, forse è più abbattuta della stessa Ida Simonella. Sul suo assessore al bilancio aveva investito politicamente molto e il responso malevolo delle urne non l’hanno lasciata indifferente: "Mi sento di poter dire che non si tratta di un risultato entusiasmante, tuttavia all’interno di una tendenza nazionale poco positiva per il centrosinistra. Purtroppo non siamo riusciti a fare la differenza in positivo neppure qui ad Ancona – è stato il commento a caldo di Valeria Mancinelli – Mi auguro che il nuovo governo della città sappia esercitare al meglio questa responsabilità e spendere bene gli 80 milioni di euro che gli abbiamo lasciato. Alleanze? Il campo delle forze non di destra è quanto mai frastagliato, trovare accordi non era facile, forse si poteva fare di più, forse. Non minimizzo nulla, la distanza non è stata abissale, ma abbiamo perso. Per le cause della sconfitta servirà un’analisi del voto seria. Prima di improvvisare bisogna leggere bene i dati". Anche la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, commenta amara e ammette la sconfitta netta: "Male i ballottaggi. In particolare è dolorosa la sconfitta di Ancona dove le divisioni del primo turno non si sono ricomposte".
Il primo a essere sorpreso del voto è il segretario cittadino del Partito Democratico, Simone Pelosi: "Hanno vinto loro, complimenti, ora governino. Non mi aspettavo un distacco così ampio, 1500 voti sono tanti. Recriminazioni sul voto e sulla campagna elettorale? Serve una riflessione che vada al di là di ieri e degli ultimi 6-8 mesi. Parliamo di una giunta che negli ultimi dieci anni ha governato bene e una coalizione compatta che ha fatto una buona campagna elettorale. Mi resta davvero difficile capire cosa sia successo".
Forse il centrosinistra ha pagato lo scollamento tra la giunta e la città e magari ci sono state delle frizioni interne nella maggioranza: "Guardi, se le dico che serve un’analisi molto delicata di quanto accaduto è perché, appunto, non ci sono state tensioni di alcun genere. Sono stato consigliere comunale dal 2009 ad oggi e mi creda di crisi in maggioranza ne ho vissute diverse, ma non durante le ultime due legislature. Non potevamo, inoltre, rinnegare la squadra che ci aveva appunto accompagnato attraverso dieci anni molto produttivi e dovevamo anche mantenere una certa correttezza e trasparenze nei confronti dei nostri elettori. Noi non siamo quelli che pur di vincere fanno accordi con chiunque. Diciamo che la partita era in salita e rischiavamo di pagare un clima politico nazionale ostile".
Ora cosa succederà nel Pd locale? "Sono a disposizione del partito, mi metto in gioco, qualsiasi decisione venga presa. Un partito come il nostro davanti a un quadro simile deve discutere subito e non far calare un religioso silenzio come accaduto in passato".
Infine Carlo Pesaresi, il secondo più votato nel centrosinistra, sfidante alle Primarie della Simonella e pronto a coprire un ruolo di assessore in caso di vittoria della sinistra: "Pensavo fossimo molto più vicini di così e secondo me questo è il dato più pesante di tutti – sostiene Pesaresi – Mi lasci ringraziare Ida (Simonella, ndr.) per la dedizione che ci ha messo, per le analisi della sconfitta ci saranno tempo e modo. Il mio futuro? Una volta smaltita la delusione per la sconfitta sarò seduto al mio posto di consigliere comunale eletto al primo turno. Sarò molto determinato".