GIUSEPPE POLI
Cronaca

Il mondo del vino: "Tra noi c’è preoccupazione. E’ il messaggio a spaventare ma i limiti sono gli stessi"

Intervista a Michele Bernetti, presidente dell’Istituto marchigiano tutela vini

Il presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela vini, Michele Bernetti

Il presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela vini, Michele Bernetti

Il nuovo codice della strada e la stretta sulle pene per chi viene trovato alla guida con un tasso alcolemico superiore al previsto fanno paura al mondo del vino. La nuova legge è andata in vigore di recente e se ne parla molto, nonostante i limiti del tasso alcolemico siano rimasti come quelli in vigore in precedenza. Stessi limiti, dunque, ma pene più severe. Il mondo del vino, anche quello marchigiano, deve fare i conti con la paura dei consumatori, talvolta esagerata, perché se si escludono i neopatentati e chi fa della guida un lavoro, per gli altri il primo limite del tasso alcolemico entro il quale si può tranquillamente guidare è rimasto a 0,5 grammi/litro. Si può bere con moderazione, insomma, come chiarisce il presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela vini, l’anconetano Michele Bernetti.

L’esperto risponde ai dubbi su alcol e guida

Presidente, come ha accolto il mondo del vino il nuovo codice della strada in tema di consumo alcolico?

"Male, e con preoccupazione. Se ne sta parlando molto, tanti slogan e poco approfondimento. I professionisti della guida, come i neopatentati, dovevano rispettare lo zero consumo anche prima. I limiti non sono cambiati, c’è però un inasprimento delle pene. Soprattutto se non ci si mette alla guida subito dopo aver bevuto e se si beve con moderazione durante il pasto, non succede nulla. La riprova l’ho avuta personalmente a Natale: sono rientrato alle 2 di mattina, avevo finito di cenare alle 23, sono stato sottoposto ad alcoltest e avevo zero, eppure tre bicchieri di vino li avevo bevuti".

Cosa dicono i numeri?

"Il decreto è recente, non ci sono riscontri effettivi. Ma credo che all’inizio l’impatto ci sarà. Noi non siamo certo contrari alla sicurezza stradale, ma il messaggio spaventa quando parla di zero consumi, perché invece il consumo moderato non è vietato".

Quali sono i vini che soffrono di più?

"I vini da dessert, quelli consumati a fine pasto, e il consumo di vino a digiuno. Ne beneficiano, invece, vini bianchi e spumanti che notoriamente hanno gradazioni alcoliche più basse".

Eppure negli ultimi anni s’è già assistito, almeno su certe tipologie, a una diminuzione dell’alcol presente in certe bottiglie.

"Perché c’è una tendenza verso vini più freschi e leggeri e un’attenzione a fare vini meno strutturati, meno alcolici. Oggi si guarda più all’eleganza e alla finezza che non sempre si raggiunge con l’alcol. Il successo verificato dello spumante è dato anche dal grado alcolico più basso. La tendenza del consumo s’è riflessa anche nello stile dei vini proposti dai produttori".

A livello marchigiano è lo stesso?

"Sì, il Verdicchio, per esempio, ha lavorato molto su questo, cercando di combattere ciò che ha portato il cambiamento climatico, che comporterebbe vini più alcolici. Sul rosso è diverso, ma anche i rossi stanno seguendo questa tendenza".

Come Istituto Marchigiano di Tutela siete preoccupati?

"Raccogliamo le preoccupazioni dei ristoratori e dei produttori. Spero si capisca che i limiti non sono stati modificati e che si può bere, con moderazione. Bevendo soprattutto durante i pasti. Se beviamo con attenzione la patente non ce la toglie nessuno".