"Un evento così tragico e nefasto sia sempre attuale e percepito non solo come memoria da custodire dentro un museo, ma da trasferire alle nuove generazioni. Questa amministrazione si deve appropriare del rifugio, della sua gestione e occuparsi di creare un percorso della memoria che deve entrare a pieno titolo nell’identità di questa città. Ecco cosa dobbiamo fare". Daniele Silvetti, sindaco di centrodestra di Ancona, tiene in mano un foglietto su cui probabilmente aveva trascritto degli appunti da ripetere durante il suo intervento, ieri mattina, alle celebrazioni dell’81esimo anniversario del bombardamento alleato sul Guasco e la morte di 724 persone rimaste sotto le macerie del rifugio di Santa Palazia. In realtà quel foglietto è rimasto piegato e Silvetti ha preferito procedere a braccio, toccando le corde giuste di chi era presente. Dal tributo, sempre doveroso, alle vittime innocenti della strage del 1° novembre 1943, a uno sguardo preoccupato all’attualità. Tra le sue parole abbiamo captato un richiamo all’importanza della memoria e a una condanna di certi valori, gli stessi che rischiano di insinuarsi tra le nuove generazioni, come dimostrato dal recente caso avvenuto in una scuola media della città dove uno studente ha pronunciato slogan nazifascisti.
"La commemorazione assume ulteriori significati se legata al contesto internazionale e ai fatti quotidiani in società – ha aggiunto il primo cittadino – Oggi si celebra la ferita più profonda in epoca moderna del sacrificio di anconetani. Tragedia immane, una ferita non sanata e profonda che rimane nella memoria delle famiglie e dell’intera città. Il miglior segnale che possiamo dare alle nuove generazioni, far capire che non si tratta solo di un momento celebrativo, ma ha un significato profondo che appartiene alle radici e alla memoria di questa città. Alda Renzi Lausdei interpreta il sacrificio che gli anconetani hanno dimostrato nei confronti di soldati e cittadini che pativano l’occupazione nazista di Ancona. Miglior tributo non esiste, al di là di tante parole che vanno ribadite e ripetute dentro le istituzioni e nelle scuole, servono anche esempi fulgidi. Ecco perché la città si deve riprendere i suoi spazi e le amministrazioni dare segnali forti, la vera sfida nei confronti delle nuove generazioni. Noi siamo a fianco dell’Anpi per queste iniziative".
Associazione nazionale dei partigiani d’Italia che non poteva mancare. Ieri erano presenti le autorità militari, il presidente del consiglio comunale, Simone Pizzi, altri assessori e consiglieri di maggioranza e opposizione, l’assessore regionale Goffredo Brandoni in rappresentanza della Regione e tanta gente comune legata a quell’evento terribile accaduto 81 anni fa: "La memoria è un dovere, come la pace – ha detto nel suo intervento Tamara Ferretti dell’Anpi di Ancona – Luoghi come questo parlano alla pace per parlare al futuro delle nuove generazioni: diventino memoria, monito e insegnamento, ne vale il futuro del Paese e dei giovani. Rinnoviamo l’impegno per l’uso di questo rifugio per le scuole e per la gente nel corso di tutto l’anno".