Lo scorso 31 luglio, Regione Marche e Comune di Senigallia hanno presentato il nuovo ponte Garibaldi, danneggiato dall’alluvione del 15 settembre 2022. Ma il nuovo progetto, che cambierà il volto di Via Rossini, all’altezza del lavatoio, fino all’incrocio con via Montenero, fa discutere. Marco Lion, presidente di Italia Nostra Senigallia e altre associazioni di tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale, ovvero Gruppo Società Ambiente, GSA, Archeo Club, Confluenze - Cultura, Ambiente e Società e Amici della Foce del Fiume Cesano hanno avviato una petizione ed oggi esprimono le proprie perplessità.
"C’ è un fantasma che si aggira su Senigallia, anzi lo spettro di un mostro. Mi riferisco al ponte ad arco, sopraelevato, con un impatto visivo devastante e con due rampe particolarmente pendenti che renderanno difficile l’attraversamento dei pedoni e dei ciclisti, figuriamoci il disagio che riscontreranno anziani e persone con disabilità – spiega Lion mentre illustra la planimetria -. Le criticità sono evidenti così come gli innumerevoli pericoli per i cittadini, non siamo contrari al ponte, ma così no – prosegue –. Questo progetto danneggia la nostra città da qui l’idea di una petizione che ha già superato quota 8000 firme". Ma a cosa si riferisce Marco Lion quando parla di impatto devastante sul patrimonio storico artistico della città?
"Mi riferisco al fatto che non vedremo più, almeno dal lato di via Rossini, i Portici Ercolani – risponde -. La linea visiva, pensata dal Pietro Ghinelli, che va da Porta Mazzini sino al punto in cui sorgeva Ponte Garibaldi sparirà del tutto, senza un senso, senza alcun rispetto per la nostra storia". C’è un problema di prospettiva dunque, secondo Marco Lion, che racconta anche di aver trovato tra i vari documenti anche il progetto di un ponte che segue la struttura di quello originario. Nel presentarlo, il presidente di Italia Nostra Senigallia legge anche alcuni passaggi di una relazione stilata da una società di ingegneria.
"Per il progetto, diciamo meno conosciuto, c’è un sistema di sollevamento che interviene ancor prima dell’arrivo della piena, tra l’altro la relazione spiega che il ponte porterebbe ad un aumento della capacità di deflusso idraulico del Misa, un ulteriore innalzamento del futuro ponte non è, dunque, necessario – spiega Lion -. Non ci sarebbe un impatto negativo in caso di emergenza, visto che il fiume va a scendere verso la foce. In sostanza, un altro ponte è possibile".
Infine il tema viabilità, secondo le associazioni, non meno importante. "In barba al piano urbano del traffico, regnerà solo una gran confusione - conclude Marco Lion -. Il tutto in una delle vie nevralgiche della città, una strada d’accesso fondamentale per l’ospedale nonché un collegamento cruciale tra il centro e le altre zone di Senigallia".
Tematiche sempre attuali, tant’è che stasera alle 21 è in programma a Pianello di Ostra, nell’Area Verde di Via Coppi, l’incontro "Alluvione e Ricostruzione": un’occasione per fare il punto sugli interventi in programma.
Nicolò Scocchera