"Oltre 2400 anni di storia hanno lasciato in città tante opere architettoniche di pregio. Considerando una visione globale ed il contesto urbano in cui è inserito, l’Arco di Traiano è tra quelli che danno e traggono dalla storia anconetana il maggior fascino. Solitaria e maestosa testimonianza di un passato importante, stretto purtroppo com’è tra l’antico corridore del porto, il cantiere, l’asfalto, le reti di sicurezza portuale, i traghetti, le auto, i Tir, i fumi delle navi. Valorizzarlo significa ridare valore storico, identitario, culturale, turistico, sociale, aggregativo, commerciale anche al porto e a tutto il centro storico, oltre che importante per migliorare la qualità dell’aria che ammorba i residenti. Ridare l’importanza che merita a questo monumento si deve con un progetto che tenga conto della necessità di liberare il porto dalla morsa del traffico e dei traghetti, e ciò lo rende incompatibile con il proposito dell’ampliamento del Molo clementino per le grandi navi, di realizzare percorsi per la valorizzazione archeologica e del mare anconetano, con la creazione del Museo del mare e di un acquario, con itinerari che attraversano il centro storico fino all’Anfiteatro, altro luogo che deve essere reso fruibile. I monumenti non andrebbero mai eliminati, semmai devono eliminati i segni dell’arrembante edilizia degli anni sessanta e settanta, ma in alcuni casi anche le discutibilissime scelte di arredo urbano molto più recenti, che ne sminuiscono il valore e ne limitano la fruibilità".
Cronaca"Il porto storico Con un acquario"