Il primato in Italia "Io, il più giovane candidato sindaco Non possono ignorarci"

La sua lista con tutti under 27 ha superato diversi partiti tradizionali "Abbiamo dimostrato che si può fare politica partendo dai ragazzi. Ora al ballottaggio diventiamo l’ago della bilancia, ma non ci svendiamo".

Il primato in Italia  "Io, il più giovane  candidato sindaco  Non possono ignorarci"

Il primato in Italia "Io, il più giovane candidato sindaco Non possono ignorarci"

di Giacomo Giampieri

Mettete il candidato più giovane d’Italia: 22 anni e mezzo. Dategli una lista esclusivamente formata da under 27, volti nuovi e facce pulite. Fateli parlare di temi come "lavoro, educazione, università, cultura e sport". Saranno in grado di ottenere, nell’unico capoluogo di regione alle urne, uno strabiliante 2,18% frutto di 948 voti. Chi l’avrebbe mai detto? Forse, in cuor suo, un risultato così soddisfacente non se lo sarebbe aspettato neppure Marco Battino, il leader che nella vita di tutti giorni fa il junior product manager in un’azienda di Fabriano. Ma i dati sono inequivocabili. "Ancona ha dato fiducia ad una diversa classe politica che avanza e non può essere più ignorata", riferisce l’aspirante fascia tricolore. Che assieme a quel manipolo di ragazze e ragazzi dalle idee chiare hanno fatto in modo che Ripartiamo dai Giovani sarà la civica più "contesa" tra centrodestra e centrosinistra in vista del ballottaggio.

Marco Battino, come interpreta i quasi mille voti presi?

"Ci hanno portato tanta allegria. Siamo contenti perché siamo riusciti a far passare il messaggio che si può fare politica partendo dai giovani, senza piegarsi a certe logiche consolidate. Tanto che abbiamo perfino superato alcuni partiti tradizionali come i Verdi (1,69%), l’Udc (1,60%), i Repubblicani (0,51%), nonché avvicinato la Lega (2,93%) e il Movimento 5 Stelle (3,64%)".

La vostra esperienza ha ricordato quella di A20 nel 2013: parallelismi?

"Forse sì, nell’attitudine e nella volontà di dare voce e spazio ai giovani. Ma era un momento storico molto differente, con più candidati sindaci (dieci contro sei di quest’anno, ndr), un’affluenza maggiore di votanti. Probabilmente loro avevano una posizione meno trasversale rispetto alla nostra. Per questo noi siamo andati meglio nei seggi periferici rispetto al centro città, terra di conquista dei partiti, dove invece A20 aveva fatto bene. Sono elementi che denotano la nostra capillarità di azione".

Non eleggerete un consigliere "baby", ma c’è chi lo farà: il Pd con il 19enne Giacomo Petrelli, il più giovane di sempre ad Ancona. Lo ha sentito?

"Sì, subito. E mi sono anche complimentato con lui. Lo conosco e apprezzo molto il suo impegno".

Veniamo alle domande più attese: avete parlato di apparentamento?

"Lo abbiamo fatto, lo rifaremo e in maniera partecipata, con il gruppo di Ripartiamo dai Giovani, prenderemo insieme la decisione. Credo saremo noi il vero ago della bilancia. Non avendo uno schieramento di riferimento rispetto ai due poli, penso che il nostro 2,18% possa fare la differenza nelle scelte. Ma attenzione, candidati di centrodestra e sinistra...".

Che intende?

"Non siamo pronti a svenderci. Entrambi, sia Daniele Silvetti che Ida Simonella, ci hanno chiamato subito dopo. Siamo disposti a parlare con tutti, ma non siamo disposti a contrattare sul nostro programma perché riteniamo possa portare qualcosa di nuovo. Da qui rivolgeremo le nostre richieste".

Tipo un assessorato?

"Non entro nel merito, al momento. Prima le sottoporremo a loro due, poi le renderemo pubbliche nella massima trasparenza. Quel che posso dire è che la proposta non sarà semplice da accettare. Vogliamo condizioni strette, delle garanzie di cambiamento".

È tornata in voga l’espressione "non ci hanno visto arrivare": vale anche per voi?

"Decisamente. Ci hanno sottovalutato tutti. Prima neppure ci consideravano. Ora saremo titolari in questa partita decisiva. Ma vi do un’anteprima: l’impegno di Ripartiamo dai Giovani, qualunque sia la decisione finale in vista del ballottaggio, proseguirà".