"Il problema aborto nelle nostre Marche dura da oltre 20 anni"

"Parliamo di aborto, parliamo di consultori, parliamo di medici obiettori e parliamo di quanto non è stato mai fatto politicamente negli anni. Il problema dell’aborto nella nostra Regione, e non solo nella nostra purtroppo, è annoso e non esageriamo se diciamo ultraventennale". Lo ribadisce la Rete Femminista Marche Molto+di194. "La mancata applicazione delle linee guida del Ministero della salute, emanate i primi di agosto del 2020 – attacca – ha acuito le difficoltà pregresse. Per inciso durante l’estate 2020 e negli anni precedenti, alla guida del governo regionale c’era e c’è sempre stata una coalizione capitanata dall’attuale Partito democratico mentre l’attuale maggioranza in regione si è insediata il 30 settembre 2020. Certo di tempo non ve ne era stato molto, ma probabilmente il Pd non voleva alterare gli equilibri politici con l’Udc e forse era sicuro d’incassare un’altra vittoria, queste ovviamente sono ipotesi ma fatto sta che nulla è stato fatto ed a pagarne le conseguenze sono sempre le donne".

"Ci vuole onestà intellettuale per dire – si legge in una nota – le cose come realmente stanno, perché non è vero, come dice Giorgia Meloni, ‘che nelle Marche il servizio di aborto è di gran lunga superiore a quello nazionale’: nelle Marche – lamenta Rete Femminista Marche Molto + di 194 – il limite per la pillola abortiva è di 7 settimane mentre a livello nazionale è di 9 e non si può usare la pillola abortiva nei consultori. Mentre in due ospedali della nostra regione (Jesi e Fermo) l’obiezione di coscienza tocca livelli del 100%. Per le donne di ogni dove, non è mai stato facile abortire sin da sempre e purtroppo continua ad esserlo anche oggi. Noi femministe ci battiamo perché ognuna possa scegliere e decidere liberamente e senza costrizioni".

La Rete Femminista Marche Molto+di194 "nasce per rivendicare i diritti riproduttivi, perché sia garantita la sessualità libera, l’accesso all’aborto senza ostacoli e senza narrazioni tossiche, impregnate di stereotipi e di paternalismo ed il nostro Manifesto politico parla e parlava chiaro: vogliamo che nella Regione Marche sia garantito il diritto di accedere alle tecniche contraccettive e abortive più efficaci ed aggiornate".