"Il problema sono i genitori: non spronano"

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Luca

Paolorossi*

Mio figlio l’ho mandato a lavorare, a fare la stagione. Il dramma sono i genitori, il problema nazionale è la mia generazione. E’ il genitore che sprona il figlio a dire no, a non andare a lavorare "da sottomesso", gli dice "chi te lo fa fare di andare a trovare impiego se le condizioni sono quelle". Oggi sembra che andare a imparare un’attività sia una sorta di sottomissione, che apprendere un mestiere sia una cosa brutta. E’ più di un anno che qui in sartoria non abbiamo curriculum. Non c’è gente che cerca lavoro. Forse perché lo Stato ne garantisce almeno una parte con il reddito di cittadinanza. Solo che è follia perché basta pensare che se le cose andranno sempre avanti così, quanto potranno durare? I genitori sono pronti a dichiarare guerra a ogni imprenditore che assume a lavorare il figlio. Si è instaurato insomma un sistema pericoloso, come è capitato nelle scuole dove i professori non possono più dire niente. Il datore di lavoro ha quasi paura di mettersi nelle condizioni di criticare l’operato di un neo assunto o di farlo lavorare troppo perché il genitore farebbe sicuramente vertenza sindacale. Tanti preferiscono prendere meno ordini, a dire di no addirittura, piuttosto che avere guai con il personale, avere un nemico in casa. Mio figlio dicevo, due anni fa in piena pandemia, dato che qui da me erano saltate tutte le cerimonie e non avevo da dargli lavoro in sartoria, mi ha chiesto di andare a lavorare. Ha fatto il cameriere a Portonovo, ogni mattina partiva da Osimo per lavorare dalle 9 alle 16 e qualche volta fino alle 20, sempre tutto retribuito e in regola. E’ stata dura perché i ritmi del cameriere sono intensi ma a settembre, a stagione terminata, mio figlio mi ha ringraziato. Per me è stata una grande soddisfazione. Non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio infatti, ci sono tanti imprenditori seri e poca gente che ha vera necessità di lavorare a questo punto perché se hai bisogno davvero di pagare da mangiare vai a lavorare senza discutere oltre.

* proprietario dell’omonimo atelier di sartoria di Filottrano