MARINA VERDENELLI
Cronaca

Il rispetto dei defunti: "Tombe inaccessibili, da 20 anni non posso piangere il mio nonno"

Situazione incivile al cimitero di Tavernelle, la denuncia di Sabrina Fiorini "La struttura cade a pezzi e hanno chiuso tutto con un pannello".

Il rispetto dei defunti: "Tombe inaccessibili, da 20 anni non posso piangere il mio nonno"

La struttura con diverse tombe ormai inaccessibile da anni a Tavernelle

"Sono 20 anni che non posso andare a trovare mio nonno al cimitero perché la struttura è inagibile, cade a pezzi e c’è stato messo anche un pannello e non si può più entrare. Se questo è il modo di trattare i defunti...". Continua l’inchiesta del Carlino sulle condizioni del cimitero di Tavernelle, il cimitero cittadino principale. L’area è in continua espansione per costruire nuovi loculi ma le tombe di vecchia data gridato attenzione. Come quella in cui si trova il nonno di Sabrina Fiorini che ci ha raccontato il disagio che vive non da oggi ma da vent’anni. "Mio nonno è tumulato dal 1963 dietro la chiesa dell’ingresso principale – spiega Fiorini – nella struttura circolare, la più oscena del cimitero. Non si può più entrare lì, io non ci vado da 20 anni. Un bel giorno ho trovato tanto di pannello che ostruiva il passaggio perché la struttura è inagibile. Le salme però sono rimaste tutte al loro posto, non c’è solo mio nonno in quei loculi, sono in tanti. Trovato il blocco non sono più potuta entrare, nemmeno con i vigili del fuoco. Mi è stato detto che rischiano anche loro. Ho provato a chiedere infatti di spostarlo in modo da avere un posto più sicuro dove recarmi a portargli un fiore ma non si può fare nemmeno quello proprio per motivi di sicurezza. Non dovevamo arrivare a questo. Prima che la struttura si aggravasse ulteriormente avremmo potuto avere la possibilità di trovargli un altro loculo. Adesso è tardi. Dopo ripetute richieste per portarlo via da lì ci hanno detto che era pericoloso anche per i pompieri. Perché non si è mai fatto niente prima? Sono molto dispiaciuta e temo che prima o poi crolli tutto e che le salme dei nostri cari finiscano tra le macerie buttate poi chissà dove".

Fiorini infatti sostiene che quell’area del cimitero sia particolarmente umida, un habitat ideale per la conservazione dei corpi. "Mio nonno potrebbe essere ancora intatto – dice – non voglio nemmeno pensarci a quando cadrà tutto a pezzi. Prima che la struttura fosse totalmente chiusa al pubblico ci andavamo sempre con grande paura lì dentro perché c’è stata sempre poca luce, era buio pesto e solo se ero con qualcun altro mi avventuravo. Si rischiava di trovarci anche dei malintenzionati, i cimiteri vengono usati pure dai senzatetto, per dormire".

Prima dei pannelli erano state messe delle recinzioni arancioni da cantiere, per vietare il passaggio, sempre a causa della instabilità della grossa struttura dove si trovano i colombari. "Mia zia ha continuato per anni a pagare anche le luci sulla lapide – continua Fiorini – inutilmente anche perché era tutto staccato. Da quando la struttura è inagibile non c’era più nessuna luce funzionante. Poi ha smesso di pagare ma molti soldi sono andati persi. Chiediamo solo un minimo di rispetto per chi non c’è più e per i parenti che ancora sono in vita e vogliono andare a trovarli al cimitero. Non vorrei che mio nonno si disperda tra le macerie ma so che questo prima o poi accadrà. E’ intrappolato lì dentro. Vorremmo essere avvisati, invece da parte dei servizi cimiteriali non c’è arrivato mai nulla".