
Sindaco Silvetti, cosa ne pensa del recupero del materiale portato con il ripascimento nelle spiagge della Baia e di un suo accantonamento per un riutilizzo nella stagione successiva?
"Sono del parere che la baia di Portonovo necessiti quanto prima di un’opera di dragaggio che ci aiuti di nuovo ad avere un fondale accettabile soprattutto per quelle attività di recupero e di soccorso. Di quei mezzi che assistono ad eventuali infortuni, o non sia mai, in un’eventuale causa di evacuazione, un’incendio. Dragaggio significa anche recupero del materiale sommerso". In molte zone d’Italia sono state usate delle barriere sommerse per mitigare l’erosione del litorale da parte del moto ondoso. Un’intervento prevedibile?
"Non ho preclusioni o preconcetti ideologici verso questo tipo di intervento. Occorre vedere cosa ne pensa la Regione. Se le barriere ci aiutano in qualche modo a contenere l’opera di erosione costiera, ben vengano fermo restando che per me resta sempre l’opera di arretramento degli stabilimenti già prevista dal piano particolareggiato. Non sarebbe una soluzione definitiva ma molto efficace".
Soluzione fattibile?
"Gli stabilimenti andrebbero tutti sul demanio comunale con una concessione che il Comune potrebbe rilasciare a fronte di investimenti degli operatori che sono già sensibili a questo arretramento. Un’intervento che ci permetterebbe di contenere l’effetto Bolkestein".
Il molo attende da anni una ristrutturazione sollecitata più volte dagli operatori. Quale ipotesi possibile?
"Il molo va assolutamente recuperato e fatta rifiorire la scogliera a protezione del lato corto, quello più esposto al mare dopo il collasso subito negli anni, per renderlo fruibile proprio per quelle attività, dette prima, di soccorso. Poi se i tecnici prevedono che sia fatto a palafitta o a immersione come è attualmente, io non metto bocca".
La funivia, se ne parla da più di quarant’anni. Può essere un’alternativa alle auto nella baia?
"Il Comune di Numana, questo può costituire un precedente, nel risistemare il suo porto con un grande investimento ha avuto l’ok e finanziato un progetto per un ‘tiramisu’, un’ascensore che dal porto sale sino alla piazzetta e siamo in zona Parco. Credo che questa ipotesi non sia così peregrina e occorre vedere se tecnicamente è sostenibile. Richiede un investimento importante e a lungo termine. Siamo in area Parco e occorre capire quanto questo confligga con il quadro normativo dell’area protetta. Nessun preconcetto se tecnicamente fattibile. E’ un’ipotesi assolutamente da non scartare. Restano sempre prioritari lo stradello pedonale, l’arginare la mobilità a monte e far scendere le persone con navette elettriche". Sindaco, cosa vorrebbe per il futuro di Portonovo?
"Un futuro di qualità, che abbia dei servizi che funzionano bene e siano dignitosi. Che ci siano campeggi degni di questo nome, dove non ci siano più aree degradate, dove ci sia un manufatto, i Mutilatini, che sia funzionale per la comunità che vive il Parco e la Baia. Una Portonovo che non sia esclusiva, che costituisca un’opportunità per tutti. Dove si possa dimostrare che l’ambiente può vivere in modo armonioso con lo sviluppo e con il turismo".
Quindi sono previsti investimenti da parte del Comune?
"Assolutamente sì. Con una progettazione di oltre 4 milioni di euro ci saranno investimenti veri e prossimi dedicati alla mobilità, come lo stradello, all’ex Mutilatini e al recupero della zona del campeggio".