"Il virus sta circolando sempre più veloce Basta con le scuse, correte a vaccinarvi"

L’analisi del primario della divisione di Malattie infettive dell’ospedale di Torrette, Marcello Tavio: "Non ci sono allarmi, non torneremo ai livelli del 2020. Ma ci preoccupano anziani e fragili. Incomprensibili e ingiustificabili i dubbi dei No vax"

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ANCONA

di Pierfrancesco Curzi

"Il virus sta circolando di più rispetto a qualche settimana fa. Sapevamo che i casi e i ricoveri sarebbero aumentati, ma siamo altrettanto sicuri, almeno per ora, che non torneremo ai livelli dello scorso anno. Adesso bisogna correre a vaccinarsi, chi non lo ha fatto prima e chi invece deve proteggersi con la terza dose". Così Marcello Tavio, a capo della Simit (la società italiana delle malattie infettive e tropicali) e primario della divisione di malattie infettive dell’ospedale anconetano di Torrette. In una fase molto delicata della storia pandemica, il monito del luminare è molto diretto: vaccinarsi. "La frequenza di pazienti ricoverati per gravi polmoniti è molto più alta tra i non vaccinati che tra l’altro hanno anche un andamento peggiore del quadro clinico – insiste il dottor Tavio –. Ripeto, la prima raccomandazione che mi viene da fare è quella di spingere chi ne ha necessità di correre negli hub vaccinali. La maggior parte delle persone ancora ne possono fare a meno, le prime due dosi sono ancora sufficientemente protettive; altri invece hanno la necessità di procedere alla terza. Chi vede codificata la possibilità di fare la terza non perda tempo. Penso alle persone più anziane e ai soggetti fragili. In questa fase, con tutte le varianti al Covid attive aumentano le occasioni e le probabilità di beccare il virus e dunque aumenta il bisogno di trovare le difese necessarie, cosa che soltanto il vaccino può fare".

Il tema delle varianti ricorre sempre con la stessa potenza: "È il tema centrale perché in questi mesi molte se ne sono succedute, da quella originaria della Cina alle successive che dimostrano il loro condizionamento per l’andamento dell’epidemia. La Delta e le sue ramificazioni successive sono almeno dieci volte più infettive e diffusive rispetto a quella originale e il timore è che possa sfuggire alle difese immunitarie prodotte dal vaccino. Una cosa però deve essere chiara: al momento non ci sono allarmi, i vaccini ci coprono per la stragrande maggioranza delle varianti mondiali".

Qualsiasi variante sia attiva nei vari periodi, le fasce d’età e le categorie da proteggere sono più o meno le stesse: "Ci preoccupano gli anziani con comorbidità e non vaccinati. Sembra incredibile a dieci mesi dal via della campagna vaccinale eppure ce ne sono ancora. Gli ultra 80enni sono a rischio, ma attenzione anche ai più giovani". Tavio riserva poi una stoccata al popolo ‘no vax’: "L’Italia è un esempio nel mondo coi suoi milioni di persone già vaccinate eppure c’è ancora chi ha dei dubbi; una minima parte per motivi medici, la stragrande maggioranza per motivi ideologici e dunque ritengo incomprensibili e ingiustificabili".

Infine la situazione dei reparti Covid: "Al momento non è stato necessario far scattare il piano di emergenza interna anche se siamo quasi al limite. Eventualmente noi siamo pronti. Per ora ne stiamo discutendo, ma la situazione va verificata giorno per giorno". Nelle Marche intanto, secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe condotta nella settimana 27 ottobre-2 novembre, i ricoverati in terapia intensiva a causa del Coronavirus sono 20: il tasso di occupazione dei posti letto è del 9% e si avvicina pericolosamente alla soglia di saturazione. Le Marche in questa graduatoria nazionale sono dietro solo al Friuli Venezia Giulia (10%) e ben sopra la media nazionale (4%). Meno critica la situazione nei posti letto di area medica dove il tasso di occupazione marchigiano si attesta al 6%, ben al di sotto della soglia di saturazione (15%) e leggermente sopra la media del paese (5%).