Imbrattati i muri dove furono fucilati due partigiani

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Imbrattati di vernice rossa i fori sul muro di via delle Orfane, segni incisi dai proiettili del plotone d’esecuzione fascista che qui giustiziò l’8 e 9 febbraio del 1944 i partigiani Armando Magnani e Primo Panti. A segnalarlo ieri durante le celebrazioni del 25 aprile in piazza Indipendenza Rosalba Cesini ex consigliere comunale e parlamentare e oggi nel direttivo Anpi di Jesi. "È stato imbrattato - ha detto – il punto della fucilazione dei partigiani Magnani e Panti. Ed è anche stato strappato un manifesto davanti alla nostra sede di via Tessitori". Gesti recenti: domenica i rappresentanti dell’Anpi non hanno notato alcuna vernice. Molto partecipata ieri la cerimonia durante la quale il sindaco Massimo Bacci ha lanciato il suo pensiero al popolo ucraino "che diventa l’attualità di questo giorno per noi così importante. Avendo ben nitide le atrocità che vengono commesse. E immaginando che anche là, in qualche sperduto casolare trasformato in una tetra prigione, un giovane partigiano ucraino poco più che ventenne, catturato dai russi, ben sapendo a quale destino andrà incontro, invierà ai suoi familiari un messaggio che suona più o meno come quello di Eraclio Capannini che il Comune ha appena ricevuto".