
L’incontro promosso da Legambiente
Quasi quattro ore di approfondimento, dalle 17.30 alle 21.15. Tanto è durato l’incontro pubblico di venerdì al Pergoli sul futuro dell’impianto a idrogeno verde nell’area dell’ex Montedison. Appuntamento molto partecipato, promosso da Legambiente Marche e che, in chiusura, ha visto un dibattito arricchito da contributi e domande dei cittadini, come ad esempio sulla bonifica dei terreni del vecchio sito industriale dismesso da decenni. All’iniziativa erano presenti il presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli e l’omologa falconarese del Circolo Martin Pescatore Marina Galeassi, il docente dell’Univpm Paolo Principi e i rappresentanti della Renco Enzo Raho e Francesco Mattioli. Proprio Renco, attraverso la società di scopo Opificio Idrogeno Marche, si occuperà della realizzazione dell’impianto. Che prevede, in particolare, la costruzione di un elettrolizzatore alimentato da un impianto fotovoltaico da 7,8 megawatt.
Dopo i commenti di Ciarulli e Raho, riportati dal Carlino, ieri è arrivata la posizione dell’amministrazione, che era presente quasi al completo: "Abbiamo apprezzato molto l’iniziativa di Legambiente Marche che, valutando nel merito il progetto, ha deciso di promuovere un momento di informazione e confronto sui temi ambientali. L’idrogeno è una fonte rinnovabile e l’impianto, alimentato con energia solare, avrà emissioni pressoché azzerate. È un’occasione eccezionale per Falconara: ci consente di riqualificare un’area abbandonata da oltre 50 anni". Nel convegno sono stati approfonditi i temi della sicurezza della centrale, comprese le tecnologie adottate per garantire un funzionamento controllato, sicuro e conforme alle normative ambientali. Poi il focus sulla bonifica, con alcuni chiarimenti riportati nella nota dell’amministrazione. Da quanto emerso, s’interverrà con l’asportazione dei materiali contaminati, l’impiego di terre di riporto certificate e l’adozione di tecniche di messa in sicurezza permanente del sito.
"I rappresentanti della società Renco hanno fornito ampie garanzie in merito alla sicurezza e alla qualità degli interventi ambientali e di sicurezza – hanno ricordato dal Castello –, assicurando il rispetto degli standard previsti dalla legge e ricordando il coinvolgimento degli Enti di controllo competenti (Ministero, Arpam, vigili del fuoco e altri)". Per la parte a sud è stato ricordato l’intervento di phytocapping, "una tecnica di risanamento ecologico". Mentre nell’area a nord, "la proprietà sta cercando di individuare un’attività economica che sia compatibile con le destinazioni urbanistiche e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico". Fondamentale l’interlocuzione con i Comuni di Falconara e Montemarciano rispetto alle priorità del territorio. E anche qui sono previsti interventi di bonifica. L’impianto di Falconara, insieme ai progetti in fase di sviluppo a Fano e Offida, sarà uno dei primi dell’Hydrogen Valley nelle Marche.