"Impianto rifiuti, no grazie. Oltre mille le firme"

Katia Mammoli (Mre) interviene sul progetto che la Edison vorrebbe realizzare alla Zipa: "Dobbiamo difendere il brand Vallesina"

"Impianto rifiuti, no grazie. Oltre mille le firme"

Ancora un no all’impianto Edison per il trattamento dei rifiuti

"L’impressione, anche dettata dal periodo estivo, è che le persone iniziano a tranquillizzarsi dando per scontato che l’impianto non si farà ma la battaglia è tutt’altro che vinta. Ed è una questione che riguarda l’intera Vallesina e il suo brand costruito dei decenni e improntato all’enogastronomia ". A intervenire sulla questione dell’impianto che Edison vorrebbe realizzare alla Zipa è Katia Mammoli, segretaria regionale del movimento repubblicano europeo (Mre, forza che ha alzato la voce sul tema per dire un secco no e la quale in giunta esprime un assessore) Katia Mammoli. Intanto superata quota mille firme, prosegue in città la raccolta per la petizione promossa dalle liste civiche di minoranza la quale dice no all’impianto di trattamento rifiuti che Edison vorrebbe costruire nella zona industriale. "Sabato prossimo – evidenziano – dalle 10 alle 13 saremo in via San Giuseppe 22 di fronte all’ex Katia immobiliare, il 29 agosto dalle 17 alle 22 all’angolo tra piazza della Repubblica e corso Matteotti e il 7 settembre dalle 10 alle 13 lungo vicino la chiesa delle Grazie".

E dall’Mre di Jesi il segretario Federico Radini dice no "ad azioni di forza solo per intimorire la costruzione di un pensiero cittadino" in riferimento alla richiesta di accesso agli atti presentata da Edison per conoscere chi, del comitato ex Smia, ha realizzato i manifesti giganti contro l’impianto. "Abbiamo registrato – incalza l’ex consigliera regionale Katia Mammoli - il no all’impianto i Comuni di Santa Maria Nuova, Monsano, Monte San Vito, Chiaravalle e Camerata Picena – ma non si è pronunciato nessuno in Vallesina, zona vocata alla produzione del Verdicchio su cui si è lavorato per decenni.

Dare il via libera a questo tipo di impianti e caratterizzarsi verso questo tipo di industrie insalubri inevitabilmente impatterebbe su questo. E’ già stato autorizzato l’hub Amazon che inevitabilmente impatterà sulla città. Dobbiamo invece mantenere la qualità e la produzione tipica del territorio per un futuro che continui verso questa vocazione. Inoltre come emerso al tavolo tecnico dal rappresentante degli istituti di credito questo tipo di impianto svaluterebbe il valore degli immobili, non solo nella zona industriale ma in tutta la città. La battaglia non è vinta e chiederemo la garanzia che l’ultima parola spetti davvero al consiglio comunale".

Visti gli orientamenti difficilmente il progetto così come presentato potrebbe incontrare il via libera dell’aula che sarà chiamata a votare la variante al prg per l’altezza dei silos.

Sara Ferreri