In 1500 in piazza a Jesi. Il rischio di disagi e ritardi: "Il malessere è dilagante"

Un’unica grande protesta concentrata in un territorio dal fronte "caldo" tra Cnh ed ex Caterpillar. Aderisce anche l’ordine degli infermieri.

In 1500 in piazza a Jesi. Il rischio di disagi e ritardi: "Il malessere è dilagante"
In 1500 in piazza a Jesi. Il rischio di disagi e ritardi: "Il malessere è dilagante"

Un’unica grande protesta contro la legge di bilancio, ma anche per la perdita di salario, potere d’acquisto e per l’incertezza del mantenimento dell’occupazione sul territorio. Sono attese oltre 1.500 persone oggi in centro a Jesi per la manifestazione provinciale che nelle Marche si svolgerà in cinque piazze. Quella jesina (partenza del corteo alle 10 dall’Arco Clementino) è l’unica città che ospiterà la mobilitazione, non capoluogo di regione. Perché qui ci sono le due questioni del lavoro più calde, sul fronte metalmeccanico: la Cnh, azienda più grande delle Marche (quasi mille dipendenti diretti) se si considera anche il suo indotto dove si viaggia a dieci giorni di stop produttivo al mese e la ex Caterpillar la cui riconversione da parte di Imr sta richiedendo più tempo del previsto e non è ancora partita. Ma da qui confluiranno anche le maestranze del fabrianese, di tutta provincia e quelle del capoluogo dorico. Tute blu, ma anche insegnanti, educatori, dipendenti pubblici epensionati. I collegamenti e i servizi pubblici potrebbero subire ritardi o stop a causa dello sciopero. Un lungo corteo che si concluderà in piazza Colocci dove si terrà il comizio alla presenza del segretario generale della Uil Fpl nazionale, Domenico Proietti. Ci saranno anche i segretari generali di Cgil Marche, Giuseppe Santarelli, e Uil Marche, Claudia Mazzucchelli. Ma sul palco saliranno anche i delegati sindacali della Cnh e della ex Caterpillar. E ci saranno anche gli infermieri: "Tagli alle pensioni, nessun segnale sulle assunzioni, briciole per il rinnovo dei contratti e mancanza di quel riconoscimento professionale nei confronti degli infermieri atteso ma lontano dalla sua realizzazione" denuncia Giuseppino Conti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Ancona. "Percepisco io per primo e tra i colleghi un malessere di un’intera categoria e la voglia di non restare più in silenzio di fronte alla delusione per le misure annunciate nella manovra di bilancio 2024. Gran parte di noi infermieri sono dipendenti pubblici – ricorda rappresentando i 4mila colleghi della provincia – eppure la pensione di questa categoria sarà più povera a causa della manovra 2024 che prevede tagli alla previdenza". "Dopo le difficoltà che lavoratori e pensionati stanno subendo a causa dell’aumento dell’inflazione, ci si aspettava una legge di bilancio che consentisse di recuperare qualcosa. Ma così non sembrerebbe. È una manovra che non ha alcuna direzione" aggiunge Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche. "Serve una redistribuzione delle risorse secondo una logica di equità, per questo scioperiamo, per questo saremo in piazza il 17 novembre" aggiunge la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli. Ad Ancona la mobilitazione parte alle 7,30 davanti il liceo Galilei in via Salvador Allende -Ancona, come spiega Giampiero Pelagalli, portavoce regionale "Le radici del sindacato" della Cgil Marche. Questo sciopero chiede tra l’altro "risorse per l’Istruzione e la ricerca pubblica".

Sara Ferreri