In fabbrica e in strada con 40 gradi "Cassa integrazione, misura giusta"

L’Inps la vara per le categorie a rischio, Pullini (Fiom): "Ad Elica e Whirlpool abbiamo introdotto della pause"

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di Sara Ferreri

Muratori, postini, ma anche operai nei cantieri navali o in catena di montaggio: il gran caldo li sta mettendo a dura prova e allora per il sindacato la novità appena introdotta della cassa integrazione per gli ambienti di lavoro con 35 gradi (anche solo percepiti) è uno strumento utile ma non basta.

"La misura della cassa integrazione che era comunque prevista per i 40 gradi reali e ora anche per i 35 percepiti è importante – commenta Daria Raffaeli, segretaria Fillea Cgil Ancona -. Dobbiamo considerare che chi si trova a lavorare a queste temperature come gli edili lo fanno per un lungo periodo, da quasi due mesi quest’anno. Le condizioni sono difficili e mettono a dura prova l’edilizia. I muratori anche se lavorano al chiuso sotto una costruzione non hanno la possibilità dell’aria condizionata. Questo della cassa è un primo obiettivo raggiunto ma ce ne sono altri da ‘guadagnare’ tra cui quello di variare l’orario di lavoro partendo la mattina molto presto ed effettuare pause più frequenti. Anche perché dobbiamo fare i conti con il cambiamento climatico e consentire di lavorare in condizioni buone, evitando stanchezza e rischi di errori o infortuni. Vero è che l’edilizia – conclude Raffaeli - ha una maggiore produzione in primavera e in estate e che lo strumento della cassa, pur utile e necessario, incide anche sulle tasche lavoratori e andrebbe utilizzata nel caso non ci siano alternative". Pierpaolo Pullini per la Fiom, Ancona rimarca: "Parlo per il comparto metalmeccanico dove quindi i cicli produttivi sono molto veloci e i tempi di lavoro molto serrati. La cassa integrazione è un importantissimo strumento per fronteggiare l’emergenza derivante dal caldo ma viene richiesta dalle imprese non dai lavoratori. Inoltre c’è una penalizzazione economica per i lavoratori che ricevono quasi al 50% dello stipendio. Se è vero che le temperature per i prossimi anni andranno ad aumentare è importante che le aziende intervengano strutturalmente anche a livello degli impianti per creare microclima migliori in fabbrica. A quel punto servirebbero degli sgravi da parte del pubblico nei confronti delle imprese che investono per il condizionamento e il raffrescamento. Attualmente nelle aziende più grandi come Whirlpool e Elica, laddove le temperature superavano i 30- 31 gradi – conclude Pullini - abbiamo ottenuto una pausa aggiuntiva cosìcchè i lavoratori potessero rinfrescarsi bevendo nelle zone un po’ più ventilate".

"La novità della cassa integrazione con tutta probabilità non si applica al comparto Poste – spiega Annalisa Marini, coordinatrice regionale Sic Cgil Marche – anche se sto approfondendo la questione. Eppure i portalettere sono lavoratori messi fortemente a dura prova da questo gran caldo. Lavorano su tre turni e anche nella fascia centrale attorno alle 13. Ci sono anche persone in età avanzata che sono più a rischio. Come soluzione sarebbe opportuno diminuire i carichi di lavoro e fermare le consegne nelle ore più gravi, ma oggi si chiedono straordinari per via della carenza di personale. Queste settimane di grande caldo inoltre sono coincise con un periodo eccezionale di picchi di lavoro per le consegne Amazon e per le multe relative al pagamento dei bolli auto con la gestione di migliaia di atti giudiziari".