CLAUDIO DESIDERI
Cronaca

In migliaia ai funerali: "Ha dato tutto alla città. Un politico per la gente". L’Archi Lab col suo nome

La chiesa dei Salesiani non è bastata per contenere le tante persone arrivate. Sulla bara la maglietta dell’Olimpia, la squadra di basket dove aveva giocato. L’omelia del vescovo Spina. L’annuncio del sindaco per intitolargli una parte del Piano. .

La chiesa dei Salesiani non è bastata per contenere le tante persone arrivate. Sulla bara la maglietta dell’Olimpia, la squadra di basket dove aveva giocato. L’omelia del vescovo Spina. L’annuncio del sindaco per intitolargli una parte del Piano. .

La chiesa dei Salesiani non è bastata per contenere le tante persone arrivate. Sulla bara la maglietta dell’Olimpia, la squadra di basket dove aveva giocato. L’omelia del vescovo Spina. L’annuncio del sindaco per intitolargli una parte del Piano. .

Quando si perde una persona assai cara, che ha saputo lasciare un segno nel cuore e nella vita di molte persone, per non essere sopraffatti dal peso del dolore serve guardare a quella che è la "bellezza collaterale". La bellezza che ieri, nella chiesa dei Salesiani in Corso Carlo Alberto, si è manifestata in tutta la sua grandezza nell’ultimo saluto che Ancona ha voluto dare a Stefano Foresi, un uomo che tanto ha dato alla sua amata città e alla sua gente.

Già dopo le otto la chiesa ha iniziato ad accogliere le persone, le più svariate, di ogni ceto e provenienza, giovani, anziani, extracomunitari, politici ed amministratori, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni cittadine e regionali, del mondo del volontariato, della protezione civile, che pian piano l’hanno riempita sino all’impossibile tanto che le persone si sono dovute fermare fuori del sagrato e riempire anche il lato di Corso Carlo Alberto chiuso al traffico per l’occasione.

Accanto al feretro lo stendardo del Comune di Ancona vegliato da due agenti in alta uniforme, sulla bara circondata da un mare di fiori, la foto e la maglietta con il numero 27 dell’Olimpia, la squadra di pallacanestro anconetana in cui Foresi ha giocato divenendone poi dirigente. Sulle prime panche la moglie Luciana, i figli Ilaria e Lorenzo, i nipoti tanto amati. Sull’altro lato le autorità, il sindaco Daniele Silvetti, Valeria Mancinelli, che ha pianto più di una volta durante la cerimonia, l’europarlamentare Matteo Ricci, la segretaria del Pd regionale Chantal Bomprezzi.

Tra la gente i consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione, gli assessori Tombolini, Latini e Andreoli, il presidente del Consiglio comunale Pizzi, il segretario comunale Montaccini, il presidente dell’Autorità portuale Garofalo, il presidente del parco del Conero Conte, tutta la giunta in cui Foresi è stato assessore, i consiglieri regionali Mastrovincenzo e Ausili. A celebrare la messa l’arcivescovo di Ancona Angelo Spina e cinque sacerdoti tra cui, i tanto amati dallo scomparso, don Giancarlo del Cristo Divin Lavoratore a Posatora e don Davide del Crocifisso agli Archi. Due quartieri che più di altri l’hanno visto impegnato in tutte le associazioni di volontariato che ha sempre seguito con immensa passione.

"Oggi tutta la nostra città è nella tristezza e nel pianto per questo ultimo saluto che diamo ad un illustre cittadino – ha detto monsignor Spina nell’omelia – Il tributo dato dalla città è per colui che si è speso per questa città. Un uomo buono e determinato che ha saputo abbinare impegno e competenza. Una persona che non conosceva orari per mettersi al servizio dei cittadini. Dinamico, corretto, leale, disponibile, gentile e sorridente da sempre al servizio della comunità in ambito politico, sociale e del volontariato. Un politico accanto alla gente. Ha saputo tutelare il bene comune dinnanzi al narcisismo della politica. Politica che è una delle forme più alte della carità perché cerca il bene comune e si mette al servizio dei cittadini".

Come ha sempre fatto in tutta la sua vita Foresi con la sua totale disponibilità nei confronti di chiunque avesse bisogno di qualsiasi cosa. La sua capacità fondamentale era quella di trovare sempre una soluzione ad un problema, dal più piccolo al più grande, ma sempre e solo con lo scopo unico di rendere felici le persone. La sua immensa umanità proseguirà a vegliare su Ancona e sugli anconetani.

A lui, come espresso al Carlino dal sindaco Silvetti "con il consenso di tutti, intitoleremo l’Archi Lab, attualmente in fase conclusiva dei lavori". Un riconoscimento che sicuramente sarà solo il primo di tanti altri che seguiranno a ricordo di un uomo, un politico, un amministratore che Ancona non dimenticherà.