In piazza il collettivo transfemminista

Cartelli, slogan e striscioni nella giornata per l’Aborto libero e sicuro

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È andata in scena mercoledì in centro storico la mobilitazione del collettivo Transfemminista. "Nelle Marche si contano 80 ginecologi obiettori – rimarcano le manifestanti con tanto di cartelli e striscioni-, 23 quelli non obbiettori, 167 ostetriche obiettrici, 61 no. Nella provincia di Fermo e nella città di Jesi il 100 per cento dei medici ginecologi sono obiettori (non invece la maggior parte degli anestesisti e degli infermieri di sala operatoria, ndr): questo significa che ad oggi, in queste zone, non è possibile abortire e ci si deve recare - sempre che se ne abbiamo le possibilità - in altre città, in altre province, in altre regioni. Nella giornata per l’Aborto libero e sicuro – spiegano le promotrici - sentiamo l’esigenza di evidenziare una situazione pericolosa: la possibilità di scelta delle donne è oggi messo in dubbio. La legge 194 sull’Interruzione volontaria di gravidanza non protegge purtroppo da un sistema sanitario e medico che è patriarcale, capitalista, dominato dai maschi e che si fa promotore di politiche e di movimenti anti-scelta. Essere anti-scelta significa essere antifemministi".