"Incentivi ai sanitari che scelgono le aree interne"

Il capogruppo di Fdi in Regione, Ciccioli: "La proposta sarà presto discussa". Ma il sindacato è pronto a rivolgersi alla magistratura

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Carenza di medici e infermieri al Profili, si punta tutto sugli "incentivi per il personale sanitario che opta, come sede di lavoro, le aree interne delle Marche". Ad annunciarli il capogruppo di Fdi al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli: "Presto approderà nella commissione competente e, quindi, in consiglio regionale, una proposta di legge con la quale si prevedono incentivi per il personale sanitario che sceglie di lavorare nelle aree interne delle Marche. Incentivi, come un’indennità di residenza per alcuni anni. Se a tutto ciò – conclude Ciccioli – si sommasse la novità nel contratto collettivo nazionale di una retribuzione accessoria, sono certo che si potrebbe adeguatamente contrastare la carenza di organico dei nostri ospedali che rappresentano un asset importante nel redigendo piano socio sanitario". Una rassicurazione che arriva mentre il sindacato è mobilitato per la carenze di organico che stanno diventando strutturali. Il Nursind provinciale lavora ad un esposto da presentare alla magistratura e alla prefettura e parla di "ospedale di Fabriano a rischio chiusura" perché "mancano gli infermieri". "Le carenze più gravi - spiegano - si registrano nel reparto di Emodialisi dove mancano all’appello 3 unità. I professionisti infermieri sono sempre in turno senza riposi, situazione simile nei reparti di ortopedia, chirurgia, sala operatoria e pronto soccorso. Stesso cliché sugli ospedali e servizi territoriali di Jesi, Senigallia ed Ancona, gli infermieri sono spremuti all’osso e non vedono spiragli di miglioramento delle condizioni di lavoro. Nessun piano di ferie estive è stato ancora presentato dall’Area Vasta 2 ai dipendenti e alle rappresentanze sindacali. Queste gravi carenze organizzative e gestionali avranno sicuramente una ripercussione negativa sulla qualità delle cure erogate ai cittadini. Non sono ancora previste assunzioni per la sostituzione delle ferie. Addirittura non sono rinnovati neanche i contratti in scadenza degli operatori socio sanitari. Nei reparti gli stessi infermieri e operatori in servizio – aggiungono dal Nursind - devono occuparsi di pazienti positivi e non, spesso in turno di servizio c’è un solo infermiere e un oss per unità operativa, così senza ulteriore personale è impossibile garantire l’asepsi e le procedure anti-Covid. Infermieri e pazienti continuano infatti ad infettarsi e questo non dovrebbe accadere". Ciccioli rassicura anche sull’atteso intervento per la realizzazione della palazzina chirurgica: "Si è velocizzato l’iter, bloccato con la precedente Amministrazione regionale a guida Pd, aumentandone la dotazione finanziaria, 14 milioni, e migliorandone il progetto".

Sara Ferreri