Ancona, inchiesta Conerobus: l’anziano passeggero 007 scopre il bluff dei biglietti

Dieci indagati: stampavano anche fino a 100 carnet Indagini sui soldi guadagnati, il giro ammonterebbe a cinquantamila euro

Il presidente Conerobus, Muzio Papaveri

Il presidente Conerobus, Muzio Papaveri

Ancona, 23 aprile 2022 - Una truffa da oltre 50mila euro. È questo, al momento, l’ammontare della vendita fraudolenta dei carnet dei biglietti del trasporto pubblico locale messa in atto da alcuni dipendenti di Conerobus e dai titolari di due rivendite, una di Ancona e l’altra di Jesi.

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L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Valentina Bavai, per ora avrebbe fatto emergere questo ‘volume d’affari’ e le indagini portate avanti dagli inquirenti della squadra mobile lo confermerebbero. Intercettazioni e altre indagini tecnologiche in grado di ricostruire un comportamento irregolare da parte degli indagati, anche se il nodo attorno a cui gira l’inchiesta è l’effettivo beneficio economico tratto dalla vendita dei biglietti.

Una somma, 50mila euro, che riguarderebbe la parte nota della ricostruzione, ma non è da escludere che la condotta fraudolenta del gruppo di indagati non sia stata perpetrata nel tempo. Difficile stabilire con esattezza da quanto tempo andasse avanti questa condotta, sicuramente iniziata prima e proseguita anche durante la pandemia. per quanto concerne le misure previste dalla procura, gli indagati sono complessivamente 10, tra cui i titolari delle due rivendite. Sia loro che il personale Conerobus hanno auto accesso alla possibilità di stampare i carnet da 20 biglietti utilizzando un apposito software consultabile tramite password. Al momento della stampa avrebbero raddoppiato, forse triplicato e via così i carnet non facendo figurare i duplicati, assolutamente identici a tutti gli altri esemplari. Ad accorgersi che qualcosa non andava, per un puro caso, è stato un utente di Conerobus che si è trovato in mano due biglietti identici, ossia con la stessa matrice. Un anziano che si è trasformato in una sorta di 007 e ha fatto scoprire tutto.

Un fatto sorprendente che ha voluto segnalare all’azienda e da lì sono partite le indagini interne prima e poi la denuncia sporta in questura. Un sistema ingegnoso basato sul fatto che, nell’idea dei presunti truffatori, nessuno si sarebbe mai insospettito delle duplicazioni delle stampe. Un episodio che, al tempo stesso e sempre se confermato il malaffare, richiederà misure di controllo molto più stringenti per le modalità di stampa e vendita dei titoli di viaggio. Intanto i dipendenti sotto accusa restano al momento in servizio, ma la prossima settimana è prevista una riunione del cda di Conerobus. Nel corso della seduta sarà quasi certamente il caso sarà messo all’ordine del giorno e potrebbero scattare le sospensioni dal servizio per i lavoratori.

Se gli addebiti dovessero essere confermati e l’inchiesta giudiziaria portasse a delle condanne, per il personale Conerobus coinvolto nel brutto affare potrebbero scattare anche i licenziamenti per giusta causa. A parte una posizione quella di un dipendente che nel frattempo è andato in pensione. La vicenda dei biglietti ‘rubati’ entra a piedi pari sulle trattative tra azienda e organizzazioni sindacali, con i rapporti che già prima dell’inchiesta erano tutt’altro che idilliaci. Per il 28 aprile, intanto, previsto uno sciopero di 4 ore per ogni turno, solo per Conerobus.