Inferno all’alba davanti alla disco

Scoppia il caos dopo una coltellata. Carabinieri accerchiati e picchiati

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di Roberto Damiani

Accoltella all’addome un senegalese, forse per droga o per debiti. Sono le 5.30 di ieri mattina, parcheggio della discoteca Miu disco dinner di Marotta che, per chissà quali misteri è autorizzata a richiamare ogni fine settimana nel locale fino all’alba migliaia di persone. La vittima cade a terra, il ventre è aperto: il giovane sembra morto. Invece no, è gravissimo e grazie ad un intervento chirurgico lotta tra la vita e la morte nell’ospedale di Ancona. Ma intanto, l’albanese col coltello insanguinato fugge a piedi nel parcheggio del Miu. Viene circondato da altri senegalesi, magrebini, amici del ferito. Che cercano di vendicarsi, picchiando lui e altri suoi connazionali. La folla urla, riprende gli assalti con i telefonini, c’è chi piange e chi fugge. Di lì a poco arriva da Fano l’unica pattuglia dei carabinieri disponibile. Qualcuno nel mirino dei senegalesi si difende abbracciando alla schiena un carabiniere trasformandolo così in scudo umano di fronte alla folla. Che picchia senza pietà anche chi indossa la divisa. Un altro entra nella ’gazzella’, forse lo stesso accoltellatore per difendersi. L’auto è assalita con calci e pugni, così come vengono bastonati con pugni e calci i due carabinieri (ne avranno per 15 e 20 giorni), unica pattuglia lanciata allo sbaraglio in quell’inferno senza legge.

Si chiede aiuto alla polizia, ma il 113 risponde che non può mandare macchine perché a Fano, ieri notte, non c’era in strada neppure una Volante. Mancanza di personale. Dirottano, ma molto dopo, delle pattuglie di polizia stradale dall’A14 che arrivano a cose fatte. Intanto, i due carabinieri a mani nude perché non adoperano le armi, sanguinanti e acciaccati, agiscono e bloccano quattro persone, tra cui l’accoltellatore. Saranno arrestati e presi in consegna da un’altra pattuglia che è arrivata da poco. Altri 14 vengono identificati. Intanto l’ambulanza porta in ospedale a Pesaro il ferito grave e più tardi i carabinieri ma anche altri giovani bastonati. E’ un delirio di sangue e violenza che sembra non finire mai.

Covid, mascherine, distanziamento sono parole vuote. Se la variante Delta doveva trovare un’altra occasione di sfogo, ieri mattina ha avuto il suo momento di festa. La folla, centinaia di giovani, si disperde per le strade e per i campi. I carabinieri, senza alcuna protezione personale contro gli assalti perché è proibito avere caschi e manganelli, cercano di appurare i fatti, i ruoli, le responsabilità. Sanno in base ad alcune testimonianze, che l’accoltellatore è in mano loro, e con lui due complici e un quarto uomo, un senegalese che ha picchiato i carabinieri ed altri. Sono tutti rinchiusi in carcere.

Il sindaco di Mondolfo, Nicola Barbieri, dice: "Esprimo la più ferma condanna per il grave episodio accaduto al “Miu” di Marotta e la totale solidarietà e vicinanza ai carabinieri intervenuti.

Siamo in contatto con le autorità di pubblica sicurezza affinché siano adottate immediatamente le misure più ferme e severe nei confronti di queste manifestazioni di inaccettabile e vergognosa violenza".

L’assessore regionale alla sicurezza Filippo Saltamartini dice: "Basta, davvero basta con situazioni di questo tipo. Che ci faceva tutta quella gente lì, chi l’ha chiamata in quel punto, come è possibile che con una pandemia in corso ci fossero centinaia di giovani in quella discoteca, come mai era aperta? E non è accettabile che ci fosse una sola pattuglia dei carabinieri, due giovani militari armati di camicia d’ordinanza che hanno rischiato grosso. Serve un immediato potenziamento dell’organico perché non possiamo mandare allo sbaraglio i nostri giovani poliziotti o carabinieri. Al più presto, voglio convocare tutti i sindaci perché adottino misure severe contro gli assembramenti di persone senza motivo, con organici di polizia all’altezza della situazione". Tutto già sentito. E mai visto realizzato.