Ancona, stop all’inquinamento nel porto

Navi con carburanti a zolfo zero. Firmato "l’accordo del mare" con le compagnie di navigazione

Stando alla statistica 2009-2012, ad Ancona ci sono stati 84 nuovi casi di morti per l’amianto, con un tasso di poco inferiore al 5% rispetto alla popolazione

Stando alla statistica 2009-2012, ad Ancona ci sono stati 84 nuovi casi di morti per l’amianto, con un tasso di poco inferiore al 5% rispetto alla popolazione

Ancona, 1 dicembre 2018 - Emissioni di zolfo nei carburanti delle navi all’ingresso in porto ad Ancona ridotte da 1,5% ad appena 0,1%. Il Blue Agreement, il cosiddetto ‘Accordo del mare’ tra Autorità Portuale, Capitaneria e le compagnie marittime è effettivo.

Ieri le firme ufficiali di tutti i protagonisti dello scalo dorico (meno Anek, Snav e Grimaldi, ma soltanto per questioni burocratiche varie, presto risolte). Tra pochi giorni il passaggio da carburante molto più inquinante, ma comunque considerato regolare alle norme vigenti, ad uno che addirittura sarà più ecologico di quello reso obbligatorio dai regolamenti internazionali dal gennaio 2020, fissato a 0,5% di zolfo.

Questo, sia ben chiaro, riguarda il tipo di carburante bruciato nei motori principali e ausiliari delle navi nell’ultimo miglio di navigazione, al momento di entrare in porto e di attraccare. Fuori si navigherà con un carburante a tasso di zolfo molto elevato, tra il 2.5 e il 3%, anche questo consentito dalle norme sulla navigazione.

Per la città, tuttavia, è un risultato molto importante, con l’abbassamento dei rischi per la salute e dell’inquinamento atmosferico. Puzze, a volte molto pesanti, forse ridotte quasi allo zero, con le compagnie che, nonostante i costi di gestione a carico, hanno aderito con entusiasmo: «La firma di questo accordo è una delle pagine più belle della mia presidenza – afferma il numero uno dell’Ap, Rodolfo Giampieri – Aria più pulita, senza precludere la competitività. Non è stato facile, ma il risultato premia tutti, garantendo le tre ‘S’ del porto: sviluppo, sostenibilità e sicurezza».

Resteranno i controlli della capitaneria: «Ci siamo adeguati nel 2011 con l’entrata in vigore dei regolamenti del tempo in materia di tipologie di carburanti e di emissioni, lo faremo anche adesso. La nostra è una vigilanza intelligente, a garanzia dell’ambiente, ma pure che le navi arrivino sempre, altrimenti l’economia ne risente».

Alcune compagnie, come la croata Jadrolinjia si è già messa in regola da anni con lo 0,1% di zolfo, altre si adegueranno subito: «La prossima nave nostra in arrivo ad Ancona, a giorni, utilizzerà già il carburante più ‘leggero’ – ammette Alberto Rossi, presidente di Adria Ferries – Ci saranno costi più elevati, ma teniamo molto all’ambiente, visto che la compagnia è italiana e di Ancona».

Superfast si attiverà subito: «La compagnia lavora su Ancona dal 1995 e già usa un carburante all’1%, fino ad oggi non si è tirata mai indietro e lo farà anche adesso» sostiene l’agente ad Ancona, Andrea Morandi. Soltanto Anek delle ‘greche’ firmerà solo dopo l’ok, pare scontato, da parte del Comitato tecnico.