Intanto il "nobel" per il mitilo va a Sandro Rocchetti

Prestigioso riconoscimento dall’Accademia svedese all’ingegnere pescatore che fu tra i pionieri del settore

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Se il mosciolo selvatico di Portonovo è oggi una eccellenza lo si deve anche alle molte persone che negli anni hanno contribuito a tutelarlo, preservarlo, promuovendo ovunque la sua unicità e l’ecosistema dove vive e prospera. Tra queste persone "speciali" vi è Sandro Rocchetti, classe 1939, primo presidente della Cooperativa Pesca Portonovo che nella baia è chiamato l’ingegnere pescatore. A testimonianza di ciò, proprio in questi giorni, è stato conferito a Rocchetti un ambito riconoscimento internazionale da parte dell’Accademia Gastronomia Svedese "perché ha saputo restituire alla sua terra l’orgoglio che merita". La storia di Sandro Rocchetti e il mosciolo inizia quando ancora bambino andava con il padre, operaio delle cave del Conero, a Portonovo a pesca del gustoso mitilo. Poi da ragazzo, per racimolare qualche soldo, iniziò a pescare i moscioli vendendoli ai ristoranti della zona. Anche se poi il suo lavoro prese altre direzioni, mise tutto il suo impegno per giungere alla costituzione della cooperativa tra i pescatori del mosciolo che è oggi quella che gestisce la pesca e la commercializzazione. "Sono molto lieto – ha detto Rocchetti – soprattutto per la motivazione che condivido con chi ha fatto e fa parte del bellissimo mondo che è il mosciolo"