Interrogazione sul prof negazionista

Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali) chiede provvedimenti sul docente che è finito anche nel mirino delle Iene

Migration

di Sara Ferreri

Prof liceale "complottista", la questione finisce in Parlamento. "Nelle Marche – twitta il deputato Nicola Frantoianni (Liberi e uguali) annunciando una sua interrogazione parlamentare – docente nega l’esistenza del Covid 19 e l’emergenza sanitaria, diffonde panzane offensive verso i medici e gli altri sanitari: uno così non può certo proseguire in un’attività educativa rivolta ai giovani". Il caso ha catturato anche l’attenzione del noto programma tv Le Iene che avrebbe già raggiunto la città per accendere i riflettori sul prof che ha invitato i suoi studenti a non starsene nella loro "noiosa cameretta" e ad uscire per "farsi sentire".

"Se riuscissimo a coinvolgere più classi sarebbe il top". "Io chiamo un giornalista" le frasi inviate dal prof nella chat Whatsapp della classe. E poi: "La tv racconta solo balle su balle, muoiono persone di tumore e le classificano Covid, negli ospedali vengono ammessi pazienti Covid con sintomi influenzali solo perchè si prendono soldi per ogni paziente Covid", ha scritto ai ragazzi il prof Matteo Cesaroni che però non si ritiene "negazionista".

Parole che hanno fatto indignare la presidente nazionale di "Possibile" ed ex parlamentare Beatrice Brignone: "Nessun genitore sarebbe contento se un prof dicesse ai loro figli: ‘Ma bevete pure e guidate perché avete bisogno di libertà’. Le opinioni debbono restare nel limbo della legalità e poi soprattutto un professore di matematica che dovrebbe insegnare il metodo scientifico si arroga il diritto di trasmettere posizioni totalmente antiscientifiche. Lo ritengo molto grave e pericoloso. Il prof ha un ruolo predominante e una posizione di timore riverenziale spero che il Ministero ne abbia notizia e che vengano presi provvedimenti. Non si può minimizzare di fronte a questo, se non altro per rispetto ai 600 decessi al giorno e al personale che dà tutto se stesso negli ospedali".

A intervenire sulla questione è anche l’assessora ai Servizi educativi del Comune Maria Campanelli: "Secondo quanto affermano le Neuroscienze il cervello degli adolescenti non è completamente maturo fino ai 23-24 anni e tende a sottostimare il rischio. E l’insegnante per i ragazzi è un validatore autorevole che in evitabilmente li influenza. Stiamo chiedendo ai nostri ragazzi un grande sacrificio in nome di una responsabilità collettiva. Dovremmo dare tutti un messaggio univoco, altrimenti rischiamo di destabilizzare i giovani che sono per natura tendenti alla libertà. Un insegnante per il ruolo che ha nei confronti degli studenti può condizionare il loro comportamento. Il dirigente valuterà eventuali provvedimenti".