Venticinque anni fa moriva Gino De Dominicis, uno dei più geniali artisti del secondo Novecento. La Galleria d’Arte Puccini, in via Matteotti 31A, non perde l’occasione di celebrare il Maestro anconetano con una mostra, "Intorno a Gino De Dominicis", che si inaugura oggi (ore 17.30), e che proseguirà fino al 4 novembre (dal mercoledì al sabato, ore 17 – 19.30). I testi in catalogo sono di Andrea Bruciati, Federica Lazzarini e Stefano Tonti. L’iniziativa rientra nel più ampio progetto "Aspetti dei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea", relativo a una serie di esposizioni che saranno allestite fino all’estate. L’omaggio all’artista dorico nasce dall’idea di affrontare "una riflessione nel contesto di un percorso interpretativo che renda conto degli elementi sensibili e dell’idea della forma che si sposa con il contenuto, per renderla intellegibile, secondo una particolare scelta tematica di ordine perlustrativo anche comparata, con autori antecedenti o coevi a De Dominicis".
L’iniziativa viene dopo un primo intervento espositivo curato da Fabiola Brugiamolini sugli esordi di De Dominicis, allestito all’Atelier dell’Arco Amoroso nel 1999, dopo il convegno "Ancona per Gino de Dominicis" e la successiva esposizione alla Mole (nel 2005), della Calamita Cosmica. Fino alla serata, "A Gino De Dominicis", per l’apertura della Galleria Gino Monti in piazza del Papa, nel 2014. "La speranza – sottolineano i responsabili della Galleria Puccini – è di provare ad essere ideale proiezione verso l’auspicato e programmato omaggio a Gino De Dominicis, in qualità di ultimo testimone d’avanguardia, secondo l’idea di curatela avanzata da Vittorio Sgarbi, previsto per il 2024". Nella mostra vengono "ribaditi e riconsiderati aspetti della linea dissacrante dell’artista, attraverso la mirata selezione di opere che muovono dalla sua poetica per ristabilirne i rapporti di senso, anche nella giustapposizione e nell’approfondimento con altri autori". I nomi sono quelli di Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Scipione, Claudio Cintoli, Leonor Fini e Paolo Gioli. L’obiettivo è "fare di questa mostra, sullo stile dell’artista, l’impulso per una stimolante provocazione critica dal punto di vista della forma e del contenuto". La peculiarità è quella di esporre progressivamente le opere di questi altri autori a rotazione nel corso della mostra: a metà ottobre le opere degli artisti esposte all’inaugurazione saranno integrate da altri loro lavori.