Investito e ucciso sulla strada, patteggia un anno

L’anconetano Massimiliano Biagioli era andato a trovare un amico al camping Regina, poi la tragedia

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Per aver investito e ucciso un 43enne che camminava sul bordo della strada, ieri ha patteggiato la pena a un anno di reclusione Pasquale Taglieri, 37enne di origini siciliane residente a Potenza Picena. L’incidente era avvenuto intorno alle 21.30 del 3 agosto scorso. Massimiliano Biagioli, anconetano che lavorava come corriere per la società Bartolini, era andato a trovare un amico al camping Regina, al confine tra Porto Recanati e Porto Potenza. Appena parcheggiato, i due si erano sentiti al telefono. Ma pochi istanti dopo, mentre camminava lungo il bordo della statale 16, da dietro di lui era arrivata la Seat Ibiza condotta da Taglieri, che lo aveva colpito in pieno. Biagioli era stato caricato sul cofano, e urtando contro il parabrezza aveva riportato numerose lesioni che, purtroppo, lo avevano ucciso sul colpo. Ieri dunque per Taglieri si è tenuta l’udienza preliminare. L’avvocato difensore Giovanna Maria Buriani ha chiesto di patteggiare la pena, concordata con il pubblico ministero Rita Barbieri a un anno di reclusione, con la sospensione condizionale; inoltre per l’imputato il giudice Claudio Bonifazi ha disposto la sospensione della patente per tre mesi. Nel valutare la vicenda, si è tenuto conto anche del fatto che il 43enne camminasse lungo una strada buia senza indumenti che potessero renderlo visibile.

In udienza, ieri in tribunale a Macerata, erano presenti anche l’avvocato Maurizio Vallasciani, che si è costituito parte civile per la compagna dell’anconetano, e la sorella della vittima, Marinella, con l’avvocato Massimo Cesca. La sorella e il padre di Biagioli, attraverso il consulente Andrea Polverini si sono affidati alla società Studio3A-Valore. La società ha già chiuso da tempo la questione risarcitoria con la compagnia di assicurazione per i propri assistiti, che sono stati risarciti. I familiari di Massimiliano Biagioli però si aspettavano anche un po’ di giustizia sul fronte penale, arrivata con la sentenza di ieri mattina. Per i parenti della vittima, la pena di un anno non può essere commisurata alla perdita incolmabile subita, ed è un epilogo non facile da accettare sebbene il patteggiamento sia del tutto in linea con le leggi italiane in materia di incidenti. La sentenza consente comunque alla famiglia almeno di chiudere una volta per tutte il doloroso capitolo giudiziario di una ferita che per il resto, purtroppo, non si rimarginerà mai.