No vax Ancona, il 90% dei ricoverati non sono vaccinati

Il 90% dei ricoverati a Malattie infettive non è protetto e molti non hanno cambiato idea: "Siete tutti venduti al servizio dello Stato"

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"Con la stampa preferisco non parlare. Sono sicuro che voi giornalisti fareste di tutto per travisare la realtà". Nel reparto di malattie infettive, così come in terapia intensiva all’ospedale di Torrette, il 90% dei pazienti ricoverati non sono protetti dal vaccino anti-Covid e adesso alcuni di loro lottano tra i vari sistemi di respirazione artificiale, dalle maschere ai caschi, col rischio di poter passare all’ultimo stadio, ossia l’intubazione rianimatoria dove non tutti possono essere trasferiti. Tra loro ce ne sono diversi di origini straniere, per lo più dell’est Europa. Tra questi anche il soggetto che ha attaccato l’informazione sulla campagna vaccinale, di nazionalità romena. Tuttavia ce ne sono tantissimi italiani, o meglio, anconetani e marchigiani: "Giornali, tv, siti di informazione sono tutti venduti al servizio dello Stato e niente e nessuno mi farà cambiare idea – racconta il paziente – È vero, sto male, ho la polmonite, ma non me la sono presa a causa del Covid".

Difficile interloquire con persone così nonostante le cure scientifiche ricevute in ospedale da personale medico super qualificato. Il paziente in questione ha 69 anni e risiede in provincia di Ancona: il suo quadro clinico è uno dei più delicati. Effettivamente, tuttavia, una buona parte di pazienti colpiti da forme severe di polmoniti interstiziali bilaterali ricoverati a Torrette nelle ultime settimane provengono dall’Europa orientale. A fine settembre una coppia di coniugi romeni è passata in pronto soccorso a distanza di un giorno, uno dall’altra: "Il marito, un settantenne, è arrivato già in condizioni gravissime – spiega uno dei medici di malattie infettive – subito portato in terapia intensiva e intubato è morto pochi giorni dopo. La moglie è tuttora ricoverata nel nostro reparto. Sono stati i figli a convincere i genitori a non vaccinarsi. Si tratta di famiglie in Italia da tanti anni, non sono impegnati politicamente e non aderiscono alle campagne no vax, semplicemente non hanno fiducia nella scienza".

In divisione c’è un caso, tra i tanti, abbastanza particolare. Madre e figlia ricoverate nella stessa stanza, la paziente più anziana in gravissime condizioni: "Mia madre è al mio fianco, lei si voleva vaccinare ma ha preso il Covid tra una dose e l’altra – racconta la figlia della paziente, ora in condizioni stabili e non preoccupanti dopo il contagio avvenuto la settimana scorsa – No, non mi sono convinta neppure adesso che sono qui dentro la stanza d’ospedale assieme a lei: io non mi farò mai somministrare le dosi di quel farmaco. Credo che il vaccino non sia la scelta giusta per uscire dalla pandemia. Sono molto in pena per lei, ma non ci sono prove che la campagna vaccinale abbia portato dei benefici".

Pierfrancesco Curzi