"Io, vittima di bulli per pochi spiccioli"

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Il fenomeno del bullismo, purtroppo, esiste da tempo, ma negli ultimi anni si sta assistendo a una recrudescenza. Quanto accaduto a uno studente anconetano è l’immagine emblematica di una deriva sociale che va arginata. L’ispettore della polizia di Ancona, Andrea Pierpaoli, ha ricordato la storia di Marco, uno studente del secondo anno di un istituto superiore del capoluogo: "È successo tutto nel giro di poco tempo e un giorno mi sono imbattuto in un gruppo di ragazzi che faceva casino in centro. Si sono avvicinati a me, hanno chiesto degli spicci e io glieli ho dati per non avere problemi. Non era stato un caso, da lì in avanti me li sono ritrovati spesso in giro, in gruppo e ogni volta se la prendevano con me. All’inizio hanno iniziato a offendermi, insultarmi perché ero grasso, poi sono passati alle minacce, alle aggressioni fisiche tra schiaffi e spinte. Ogni volta era sempre la stessa storia e per me era diventato impossibile andare avanti. Poi le violenze su di me le hanno anche postate sui social. Fino a quando non me li ritrovavo anche davanti a scuola e ogni volta era difficile affrontarli. Premetto che io non ero la sola vittima di quel gruppo, quasi tutti avevano paura e non sapevano come comportarsi".

Anche in questo caso, Marco, nel momento più buio, ha deciso di dare una svolta: "Avevo attacchi di panico, non poteva andare avanti e così ho deciso di raccontare tutto ai miei genitori e poi alla polizia che per me è stata una doppia liberazione: mi ero liberato di un peso dentro la coscienza e poi mi sono liberato di loro. Tutti hanno saputo cosa facevano quei bulli e le punizioni subite dopo la mia denuncia e ne sono stato fiero. Sognavo di poter tornare a vivere tranquillo e ce l’ho fatta, ma nei loro confronti non nutro alcun senso di vendetta, volevo solo che la smettessero".