Irrompe in casa della madre per avere soldi

Tunisino condannato a un anno di carcere. Ha violato il divieto. di avvicinarsi alla donna

Doveva stare a distanza dalla madre, dopo un provvedimento del gip scattato per maltrattamenti in famiglia, ma lui aveva violato quel divieto, ripresentandosi sotto casa della donna per spillarle ancora soldi, visto che aveva appena preso la pensione. Per il 25enne, di origine tunisina, è arrivata una condanna a un anno di prigione per non aver rispettato la misura cautelare emessa il 23 marzo. Mercoledì è proseguita la direttissima, dopo l’arresto scattato il primo aprile, per avere violato un divieto di avvicinamento. L’imputato in aula era difeso dall’avvocatessa Alessia Bartolini. La condanna è stata inflitta dalla giudice Elisa Matricardi. Prima di essere arrestato l’imputato aveva oltrepassato la porta dell’abitazione della madre, in via Macerata, con forza, spintonando l’anziana donna. Una vicina di casa aveva visto tutto e aveva chiamato la polizia, ma il giovane si era dato alla fuga. La corsa era durata poco, perché una pattuglia delle volanti lo aveva intercettato e bloccato, vicino alla Coop di corso Carlo Alberto. Alla vista degli agenti, il ragazzo aveva provato a negare di essere stato poco prima dalla madre. "Sto solo passeggiando", aveva detto ai poliziotti, che avevano però già sentito anche la donna, la quale invece aveva confermato che il figlio le era piombato a casa, probabilmente perché sapeva che nei primi giorni del mese riscuote la pensione. A marzo il gip del tribunale dorico aveva emesso su di lui, già noto alle forze dell’ordine e con procedimenti penali pendenti (anche in materia di stupefacenti), una misura cautelare a seguito di diverse denunce fatte dalla madre, che avrebbe subìto ripetuti maltrattamenti e anche lesioni a seguito di aggressioni avvenute in casa. Il figlio le avrebbe chiesto continuamente soldi e quando lei si opponeva, l’avrebbe più volte picchiata. "Ti faccio stuprare e uccidere", le avrebbe detto una delle ultime volte prima del divieto di avvicinamento. Per i maltrattamenti l’indagine è ancora aperta. ma. ver.