Istituto di storia a rischio. Il Comune garantisce i fondi

I 25mila euro in arrivo dalla Regione saranno girati subito. Brandoni nel mirino

Istituto di storia a rischio. Il Comune garantisce i fondi
Istituto di storia a rischio. Il Comune garantisce i fondi

Fondi per la sopravvivenza dell’Istituto di Storia delle Marche, la maggioranza in consiglio comunale si astiene sulla mozione presentata dal centrosinistra e il documento passa. In pratica l’amministrazione comunale si dovrà impegnare a favore dell’ISM per chiedere alla Regione la copertura dei fondi per il 2022 e il 2023 (nel primo anno l’ente non ha erogato fondi e quest’anno ne avrebbe previsti, il condizionale è d’obbligo, la metà, ossia 25mila euro) e per garantire l’appoggio finanziario necessario per gli anni a venire. Dopo non aver partecipato al voto (tecnicamente uscendo dall’aula) durante la seduta della commissione lunedì scorso, i consiglieri di centrodestra ieri in aula si sono astenuti, garantendo il numero legale della votazione che è passata, ovviamente, col voto favorevole di tutta la minoranza. In pratica il centrodestra non ha voluto bocciare il provvedimento (forte anche delle 230mila firme raccolte dalla petizione online), ma ha lasciato che ad approvarlo fosse la sola minoranza.

La sostanza è che adesso il Comune di Ancona, di centrodestra, dovrà chiedere alla Regione, anch’essa di centrodestra, di aiutare un’organizzazione storico-culturale attiva dall’inizio degli anni ‘70 che ad oggi rischia di scomparire. Non è soltanto una questione di fondi, vista la precarietà di una sede spezzettata in tre punti, da quella di rappresentanza a Palazzo Camerata, condivisa proprio con l’assessorato alla cultura, ai due depositi dove è stivato il grosso dei 40mila volumi. Le risorse da mettere a bilancio, tuttavia, sono importanti.

Ieri i consiglieri regionali del Pd Mangialardi e Cesetti hanno attaccato l’assessore regionale al bilancio, Goffredo Brandoni: "Non dice la verità. La giunta ha stanziato un contributo per il Comune di Ancona. Per garantire la sopravvivenza dell’Istituto va rifinanziata la legge regionale. Quei fondi non entreranno, come promesso dalla giunta regionale, nelle casse dell’Istituto, ma saranno messi a disposizione dell’amministrazione comunale che deciderà autonomamente e senza alcun vincolo a chi destinarli e come suddividerli".

Messa alle strette l’assessore alla cultura di Ancona, Anna Maria Bertini, ha sgomberato qualsiasi dubbio: "Il contributo di 25mila euro che la Regione ha passato al Comune andranno interamente all’Istituto di Storia delle Marche. Non solo, farò in modo di attivare e stimolare un bando per reperire le risorse necessarie anche per il prossimo anno". Molto accesa la discussione nell’aula consiliare dorica. Jacopo Toccaceli e Maria Grazia De Angelis (Fratelli d’Italia) hanno messo in dubbio il frutto del lavoro dell’Istituto, dall’attività alle offerte formative, chiedendo di controllare l’opera che esso svolge. Al vetriolo il commento di Francesco Rubini (Altra Idea di Città): "Detto da due consiglieri che postano ‘Il 25 Aprile: lutto nazionale’ e ‘La pena di morte è l’aborto" mi fa sorridere e arrabbiare al tempo stesso".