Jesi, lieto fine per la vertenza Caterpillar ma ora divampano le polemiche

Le parole del presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini causano la reazione dei sindacati, del Pd e di Articolo 1

La mobilitazione dei lavoratori Caterpillar è durata quasi cinque mesi

La mobilitazione dei lavoratori Caterpillar è durata quasi cinque mesi

Jesi (Ancona), 18 maggio 2022 - Vertenza Caterpillar, dopo le parole del presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini che ringrazia per il buon esito della vicenda (104 lavoratori sono passati alla brianzola Imr che acquisisce lo stabilimento jesino) la multinazionale Caterpillar ma non gli operai e i sindacati questi ultimi vanno all’attacco. “Non abbiamo difficoltà a ringraziare – rimarcano Marco Bastianelli, segretario generale Cgil Ancona e Tiziano Beldomenico, segretario generale Fiom Ancona - nessuno di quanti, nei più diversi ruoli, ha consentito il buon esito della vertenza: da coloro che l’hanno sostenuta (manifestando e magari sovvenzionando presidi) , a Regione Marche, Comune di Jesi, tantissimi consigli comunali, tutti i partiti politici, centinaia di associazioni e organizzazioni di impresa che hanno manifestato attenzione e solidarietà, piuttosto che un reale protagonismo nella costruzione di un esito positivo. Siamo consapevoli anche del ruolo che Confindustria Ancona ha svolto al tavolo ministeriale. Sappiamo però bene – per insegnamento in tante altre vertenze – che mai nulla arriva per caso o per dono ed il risultato, quando arriva, è ascrivibile innanzitutto alla capacità di mobilitazione e di coinvolgimento dei lavoratori interessati e ad un sindacato capace di farsene intelligente portavoce e rappresentante. Esattamente quanto è accaduto alla Caterpillar di Jesi. Il resto, quando non è inutile acredine, può rischiare di sembrare gratuito assist per un qualche attore politico/istituzionale. Siamo proprio sicuri che serva?”. Intanto il Pd a Articolo 1 parla di “fiera del revisionismo storico”. “Le vicende della ormai ex Caterpillar, già ex Sima Industrie – commentano il segretario Pd Monte San Vito Donato Acampora, quello provinciale Jacopo Francesco Falà e il segretario provinciale Articolo 1 Giancarlo Scortichini - non trovano sollievo nemmeno ad accordo fatto. Reputiamo davvero sgradevole la nota del presidente di Confindustria Ancona, che tende a spostare altrove (o meglio, solo altrove) i meriti di una vertenza che ha dello storico per gestione, durata e risultato. Una vertenza che ha visto, già nelle prime ore dall'annuncio della chiusura e del licenziamento collettivo (10 dicembre 2021), i lavoratori, coordinati dai sindacati territoriali, riempire da subito ogni possibile spazio mediatico, per arrivare in modo capillare e veloce alla cittadinanza, non solo quella locale, e allo stesso tempo hanno bussato alle porte delle istituzioni e della politica. Nel giro di qualche ora i responsabili sindacali nazionali erano già sulla vertenza, cosi come alcuni parlamentari (marchigiani) che meritano tutto il ringraziamento di quei lavoratori. Tutto questo non avviene per caso, non si improvvisano reazioni forti e mirate dal nulla, quei lavoratori hanno una storia sindacale lunga e meritevole, dalla Sima alla Caterpillar ed ora Imr, quasi 100 anni di storia di lavoratori, di famiglie, di sindacato, un legame fortissimo con la città di Jesi, ma anche con tutto il territorio circostante, un gemellaggio continuo con le altre aziende del territorio, una storia che merita rispetto, cosi come lo meritano tutti i lavoratori che si trovano a fronteggiare simili prepotenze. Se non si parte da questi presupposti non si rende giustizia a quanto accaduto. Qualcuno dimentica quel presidio costante (davanti ai cancelli della multinazionale americana), i falò per riscaldarsi dal freddo e dalle rigidità della vertenza, qualcuno dimentica la cittadinanza che a quel presidio ha portato vicinanza e solidarietà, qualcuno dimentica la manifestazione nella città di Jesi”.