Jesi pazza per il Giro, il vincitore in ospedale

L’eritreo Girmay colpito in un occhio dal tappo dello spumante sul palco durante i festeggiamenti. L’entusiasmo della Vezzali

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di Gianni Angelucci

"Aspettavamo questo momento da più di un mese, qui al Viale si respira un’aria incredibile, sarà tutto questo rosa, sarà la bella giornata è tutto così fantastico, cosa dire… abbiamo vinto". Un’ora prima della volata che avrebbe incoronato per la prima volta un rappresentante dell’Africa, l’eritreo Girmay, sul podio del giro d’Italia, Ugo Coltorti si era lasciato andare a commenti entusiastici. Il fuoripgramma non lo poteva prevedere nessuno. Il vincitore della tappa da Pescara a Jesi, nel festeggiare è stato colpito dal tappo dello spumante che gli è arrivato in un occhio. Il corridore africano è stato subito portato all’ospedale Carlo Urbani. Da valutare bene le sue condizioni. Soltanto oggi, secondo quanto riferito dal team, lo staff sanitario della Intermarché Wanty Gobert deciderà se l’atleta potrà riprendere il suo Giro. Le foto che da Jesi hanno fatto il giro del web sono inequivocabili. Un imprevisto che non guasta una giornata memorabile per Jesi e la Vallesina dopo il passaggio del Giro nelle terre di Scarponi.

L'incidente / Girmay si ritira: tappo di spumante nell'occhio

Primi ad essere premiati, con largo anticipo sulla conclusione della gara, gli studenti, tutti rigorosamente vestiti di rosa, della 2’ A scuola elementare Garibaldi vincitori del concorso sul giro, sul palco delle premiazioni a fine gara il sindaco Massimo Bacci, il presidente delle Regione Marche Francesco Acquaroli e il sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali. "L’ultima volta dell’arrivo del giro a Jesi (37 anni fa ndr) ero una ragazzina – racconta l’ex campionessa olimpionica ai microfoni Rai – il traguardo era vicinissimo a casa mia, io avevo preparato carta e penna per farmi fare l’autografo da Francesco Moser ma all’atto pratico si rivelò impresa impossibile. Ci siamo conosciuti qualche anno dopo (non è dato sapere se ci sia stata una nuova richiesta di autografo ndr)". Roberto Mancini, secondo attitudine, spettatore confuso tra la folla, ma riconosciuto e acclamato dai concittadini "Roberto, jesino come noi!" "Mi capitava di incrociare Michele Scarponi durante i miei giri in bici, lui per allenamento io per divertimento – l’amarcord del c.t. della Nazionale, da sempre praticante dello sport delle due ruote – succedeva di fare qualche chilometro insieme, una bravissima persona che mancherà tanto alla famiglia e agli amici".