Jesi, pensa di aver aquistato un'auto usata ma perde oltre 3.200 euro

La polizia avvia le indagni e denuncia un 21enne Casertano. Condiversi pretesti ha chiesto uno dopo l'altro quattro versamenti dii diverso importo

Indagini del commissariato diretto dal vicequestore Paolo Arena

Indagini del commissariato diretto dal vicequestore Paolo Arena

Jesi (Ancona), 25 gennaio 2024 – Pensa di aver acquistato una buona vettura usata dalla Germania ma perde oltre 3,200 euro. Nuova truffa telematica messa a segno ai danni di uno jesino finita, anche stavolta con la denuncia del presunto malvivente: un casertano di 21 anni. Ieri al termine dell’attività investigativa, personale di polizia giudiziaria del commissariato diretto dal vicequestore Paolo Arena ha denunciato a piede livero il giovane per truffa. Tutto è iniziato a fine dicembre scorso quando la vittima, un 67enne del posto si è presentato in commissariato per sporgere querela per truffa. In particolare, essendo interessato all’acquisto di un’autovettura usata, consultando la piattaforma social di Facebook dedicata all’acquisto di oggetti usati, ha individuato una Peugeot 408 messa in vendita al prezzo di 5mila euro. L’interlocutore lo rassicurava che era tutto a posto e che l’auto con tutti i documenti amministrativi sarebbe stata consegnata entro quattro giorni. La vittima, convinta della genuinità dell’offerta, ha effettuato un primo pagamento di 900 euro, comprensivi delle spese di trasporto dell’auto dalla Germania verso l’Italia, tramite bonifico bancario. Successivamente, il venditore ha comunicato, tramite utenza tedesca, che l’autovettura risultava ferma alla dogana e per trasportarla in Italia occorreva un altro bonifico con la causale pagamento tasse d’importazione dell’importo di euro 1630 euro. La vittima ha provveduto ma pochi giorni dopo, il venditore tramite messaggistica Facebook ha richiesto altri 700 euro euro per completare, a suo dire, la registrazione della targa. Anche in questo caso, la vittima ha ottemperato effettuando, stavolta, su richiesta, una ricarica Postepay. La settimana successiva, il venditore ha segnalato che l’autovettura in questione, era stata fermata dalla Polizia e che avrebbe dovuto sborsare altri 830 euro come cauzione per affrancare l’auto sempre tramite ricarica Postepay. Il 67enne a questo punto ha capito per la prima volta di essere probabilmente vittima di raggiro, per cui non ha effettuato alcun pagamento e ha sporto querela in commissariato. Gli accertamenti espletati dagli investigatori, hanno riscontrato come i bonifici bancari erano avvenuti sul conto accesso presso una banca tedesca ed è stata pertanto richiesta, tramite il servizio antifrode, la procedura di recall ovvero il ristorno finalizzato alla restituzione della somma di denaro accreditata in quanto compendio di truffa consumata. Riguardo ai pagamenti avvenuti mediante ricarica i poliziotti sono risalit all’intestatario della carta, un giovane della provincia di Caserta, con precedenti legati a truffe dello stesso tipo perpetrate in danno di altri cittadini. Lo stesso, pertanto è stato denunciato a piede libero per truffa.