Jesi, ponte San Carlo cade a pezzi. Stop a bus e mezzi pesanti

Una perizia invita a limitare il traffico in entrata e in uscita dal centro città. Sarà necessario abbatterlo

Il ponte in entrata e uscita dal centro abitato

Il ponte in entrata e uscita dal centro abitato

Jesi (Ancona), 8 maggio 2018 – Non è sicuro il ponte San Carlo, principale accesso al centro abitato dalla superstrada Jesi Centro: va demolito, ma ad oggi non ci sono i fondi necessari. Entro due settimane il ponte che si trova in uno stato di conservazione piuttosto compromesso e con indicatori sismici piuttosto bassi sarà interdetto ad autobus, camion e mezzi pesanti.

“Il Ponte San Carlo, che scavalca il fiume Esino per raggiungere il quartiere Minonna e la Statale 362 per Santa Maria Nuova, Filottrano e Macerata – spiegano dall’amministrazione comunale - è in precarie condizioni strutturali che ne consigliano una riduzione dei carichi di transito. Lo ha evidenziato il tecnico esterno a cui abbiamo affidato la verifica della stabilità della struttura portante”. Così la Giunta ha deciso di istituire il divieto di transito per i mezzi con peso complessivo a pieno carico superiore ai 35 quintali. Interdetto quindi il passaggio degli autobus sia del servizio urbano che extraurbano, così come quello di scuolabus, mezzi della raccolta rifiuti e camion. Il divieto scatterà “entro un paio di settimane”.

La scelta di limitare il traffico ai mezzi pesanti – spiegano ancora dal Comune - è stata preferita a quella di un senso unico alternato per le inevitabili code che si sarebbero formate”. L’ingegnere incaricato ha evidenziato “uno stato di conservazione piuttosto compromesso causato essenzialmente dalla prolungata esposizione agli agenti atmosferici della struttura portante e la mancanza di interventi di manutenzione che hanno prodotto il diffondersi di fenomeni di ossidazione nelle armature metalliche che, in alcuni casi, in particolare per quanto riguarda le staffe all’intradosso delle travi, ne hanno portato alla rottura”. L’analisi sismica ha evidenziato poi “indicatori di sicurezza piuttosto bassi”. “Necessaria e urgente” pertanto una limitazione del traffico che, in questa fase, interesserà i soli mezzi pesanti.