GIOVANNI ANGELUCCI
Cronaca

Jesina, la squadra che vince non si tocca

Confermato in blocco lo zoccolo duro del passato campionato. Si gettano le basi per l’anno che verrà

Confermato in blocco lo zoccolo duro del passato campionato. Si gettano le basi per l’anno che verrà

Confermato in blocco lo zoccolo duro del passato campionato. Si gettano le basi per l’anno che verrà

Squadra che vince non si tocca. Una regola non scritta riferita allo singola partita una sorta di mantra per tanti allenatori. Confermare in blocco (o quasi) la squadra che tanto bene ha fatto in Promozione è quello che devono aver pensato i dirigenti della Jesina al momento di gettare le basi per la squadra che torna in Eccellenza dopo un anno di Purgatorio.

Chiuso con sinceri ringraziamenti e reciproci attestati di stima il rapporto con Mirco Omiccioli (comprensibile la scelta del tecnico fanese di lasciare Jesi per allenare - con una allettante serie di prospettive legate a dimensioni e rinnovate ambizioni- la squadra della sua città) l’altro doloroso ‘addio’ riguarda Luca Paradisi mvp, al di sopra di ogni ragionevole dubbio, della stagione biancorossa che lascia la Jesina per motivi di famiglia e di lavoro ma con la consapevolezza, legata alla fama che anche a Jesi lo aveva preceduto, di avere ancora una volta brillantemente assolto al ruolo di ‘specialista in promozioni’ (la quarta consecutiva dopo quelle con Vigor Senigallia, Urbania e Matelica). Per lui, Lunano prossima fermata, pokerissimo in vista?!?

Sul piede di partenza Zandri e Cordella, confermato in blocco lo zoccolo duro della passata stagione, Nacciarriti, Lapi, Borocci, Gasparoni, i due Massei, il bomber Gabriele Tittarelli e Trudo (uno che proprio non vuol sapene di mollare, farà da chiocciola ai giovanissimi della squadra).

Per la serie a volte ritornano ecco per la panchina Giammarco Malavenda con la Jesina da giocatore in serie D nel 2000/2001 e in Eccellenza nei campionati dal 2005 al 2007. "Cose semplici e tanta tanta voglia di fare – si presneta - se riusciremo a riportare un po’ di tifosi al campo avremo raggiunto un primo obbiettivo, a questi livelli il tifo può fare la differenza".

Gianni Angelucci